Coronavirus, parla Manzaroli: Stiamo attenti per restare al riparo

I contagi da coronavirus continuano a salire a dismisura con il passare delle ore: quasi 7.800 casi registrati fino a ieri mattina in Cina con 170 decessi. In Europa i casi positivi sono diventati cinque in Francia e anche in Finlandia si è verificato un primo caso. Restano per ora quattro i contagi in Germania e nessuno in Italia e nella Repubblica di San Marino che continuano lo stesso a monitorare costantemente la si- tuazione.

Intanto Dario Manzaroli, medico ed ex direttore sanitario dell’Istituto per la sicurezza sociale, prova a spiegare meglio in questa intervista cos’è esattamente il coronavirus, quanto potrebbe durare l’espansione epidemica e cosa biso- gna fare per prevenire la diffusione dell’infezione.

Dottor Manzaroli, cosa ci può dire sul coronavirus?
“Si tratta di un virus nuovo. Pur essendo una famiglia già presente, il virus che sta venendo fuori è nuovo ed è proprio per questo che ha unapericolosità molto alta. Ha due precedenti importanti: il coronavirus che ha originato la Sars nei primi anni del 2000, causando tanti morti e sfiorando un contagio a livello globale, e il coronavirus che ha dato vita a un’epidemia in Medio Oriente alla fine degli anni ’90, anch’essa con una mortalità piuttosto alta. Sono virus che rimangono solitamente confinati nel mondo animale, ma diventano un problema se vengono trasmessi a noi esseri umani perché non possediamo nessun tipo di difesa all’interno dell’organismo contro questo evento nuovo. Sembra che il coronavirus abbia una mortalità più bassa rispetto alla Sars, ma non è ancora molto chiaro qual è il numero esatto di morti in Cina”

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