Ancora oggi sia a San Marino, ma soprattutto nella provincia di Rimini (84 nuovi casi e 17 morti), abbiamo avuto una fortissima escalation di nuovi casi di Coronavirus – COVID19
Se si vuole definitivamente fermare il contagio occorre non dare l’occasione al virus di passare da individuo ad individuo. Questo è lapalissiano anche se molti se lo scordano.
Con molta gente a casa, per via anche dell’ultimo decreto, ora l’occasione per il virus di replicarsi viene data quasi esclusivamente sia da chi non rispetta il divieto di assembramenti – che sono sempre meno, fortunatamente – che dall’apertura perdurante delle nostre fabbriche.
Con una politica che è sorda a questo urlo di parte di gran parte della popolazione sammarinese nulla possiamo fare per debellare il possibile contagio che può avere tuttora gioco favorevole nelle fabbriche sammarinesi.
Occorre, ed è un’imperativo, che tutti – e ripeto tutti – stiano a casa! Prima lo facciamo e prima usciremo da questo calvario!
Più diluiamo le ferree regole della virologia più continueremo a trasportarci dietro il virus ed il contagio. Piu’ lasciamo aperte le fabbriche e meno avremo la possibilità di debellare il morbo in tempi ragionevoli con perdite di vite e di soldi considerevoli. La prossima vittima potrebbe essere anche un tuo caro! Anche tu che mi stai leggendo ora non sei immune da un possibile contagio se il virus è presente e se il contagio continua.
Non è superficialità ma è quello che tutti i maggiori virologi dicono! Anche perché la situazione tra 3/5 settimane anche nella zona di Rimini può essere evoluta e regredita. Se tutti stiamo a casa il virus non si replica.
Se poi ci possono essere altre motivazioni questo non mi è dato sapere ma certo lasciare aperto il nostro stato è da sprovveduti.
Obbligare a far venire a lavorare a 4-5000 frontalieri ogni giorno, che provengono da una delle zone più’ colpite d’Italia (e non ne faccio un discorso razzista ma scientifico), è un grave errore. A non farli venire facciamo un grande favore anche ai nostri amati frontalieri perché evitiamo loro un probabile contagio che potrebbero avere stando a lavorare a gomito a gomito.
Occorre, invece una chiusura totale del nostro stato – basta vedere l’esempio di Codogno, dove anche ora con l’apertura della zona rossa hanno pochissimi contagi – e presidiare costantemente i confini giorno e notte, in modo che nessuno possa entrare se non per giustificati motivi e comunque dopo un controllo sommario di temperatura e di quelle pratiche che fanno capire se si è contagiati.
Lo so! E’ una misura drastica, anche se limitata nel tempo, ma è quello che ora ci vuole e quello che andava già fatto. Sennò tra due mesi con il proliferare del contagio interno saremo ancora qui a parlare di Coronavirus e a contare i morti tra i nostri connazionali e tra i romagnoli che vengono su a lavorare. Bergamo ce lo insegna!
Occorre agire subito ed in fretta! Non perdere altro tempo.
Tutto il resto è solo vanità!
Marco Severini