Coronavirus San Marino. ”Stiamo vivendo l’ora più buia” … di un delegato sindacale

Le autorità sammarinesi e i soggetti sociali in campo non riescono a rassicurarci perché c’è poco da rassicurare.

Il contagio aumenta in maniera esponenziale, la struttura sanitaria sammarinese è in evidente difficoltà, il circondario è alle strette, la Lombardia è al collasso tanto che sta trasferendo i nuovi ammalati negli ospedali del sud.

Per evitare il collasso dell’economia sammarinese si sta chiedendo ai lavoratori delle aziende ancora aperte, troppe probabilmente, di andare a lavorare.

Eppure mancano i presidi, mancano le mascherine, mancano i guanti, non è possibile capire se il livello di sanificazione presente sia nelle aziende che nella P.A. sia sufficiente o no.

La cosa più logica sarebbe CHIUDERE TUTTO. 2/3 settimane, il tempo logico per capire se si è raggiunto il picco oppure no e poi decidere nuove misure.

Il governo sammarinese si trova ad affrontare “il cigno nero” nel momento più difficile, con un’eredità pesante e molte aspettative dettate dal voto, ma deve rendersi conto che esiste una nuova necessità: salvare le vite dei cittadini.

BISOGNA CHIUDERE TUTTO PER ALMENO ALTRI 15 GIORNI.

Se, giustamente, ci sono attività, che devono rimanere aperte, bisogna dotarle di PRESIDI SANITARI.

Se San Marino insieme all’Italia, che è un esempio per tutto il mondo occidentale e verrà riconosciuto molto presto, adotterà le stesse misure sanitarie, potrà ripartire prima degli altri e guidare la rinascita.

Firmato un delegato sindacale