Corpolò, lupi a ridosso delle abitazioni: cittadini pronti a portare il caso a Roma

Non era un martedì qualunque quello vissuto ieri, 9 settembre, a Corpolò. La sala del Tituccio si è riempita fino all’ultimo posto e oltre 150 persone hanno trasformato una semplice assemblea di quartiere in un confronto acceso sul tema che da mesi tiene in allarme la comunità: la presenza sempre più ravvicinata dei lupi alle case e agli allevamenti.

Al centro della discussione, organizzata dal Forum di Quartiere 11, non più solo disagi o paure isolate ma fatti documentati che parlano di aggressioni agli animali domestici e perdite negli allevamenti. Il presidente del Forum, Marco Succi, ha raccolto le istanze dei residenti con una decisione precisa: preparare una trasferta a Roma per chiedere ascolto direttamente alla Commissione Agricoltura, portando prove e testimonianze concrete.

Il racconto di alcuni cittadini ha messo in luce una tensione palpabile. Un allevatore di Verucchio ha ricordato la strage subita nel proprio cortile, con cinquanta galline e otto tacchini distrutti. Altre storie hanno fatto emergere un problema non più circoscritto alle colline ma ormai avvicinatosi ai centri abitati. Emblematico il caso di “Birra”, cane ucciso dal lupo proprio di fronte all’ingresso di casa, a pochi secondi dal rientro del proprietario.

All’assemblea hanno preso parte anche esponenti istituzionali e tecnici, come Giampiero Semeraro, coordinatore del monitoraggio provinciale, e Pier Claudio Arrigoni, responsabile della fauna per la Regione. Da parte della cittadinanza sono arrivate accuse di inerzia alle istituzioni, ritenute incapaci finora di fornire risposte concrete. Sul fronte politico, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Nicola Marcello ha sottolineato come il nodo sia normativo: dopo il declassamento del lupo da “particolarmente protetto” a “protetto”, le Regioni avrebbero margini di intervento, ma senza una legge nazionale chiara ogni iniziativa resta limitata.

Il Forum 11 ha intanto avviato la raccolta di fondi per sostenere le spese della trasferta nella Capitale. Oggi, mercoledì 10 settembre 2025, la strada appare segnata: cittadini di un territorio che si sente esposto e poco tutelato intendono portare le proprie voci fino al Parlamento. Perché per loro non si tratta più di una questione ambientale, ma di sicurezza quotidiana.