«Coraggio? No, ho agito solamente d’impulso e forse anche in maniera un po’ imprudente». Parola di Giuseppe Dini, titolare della tabaccheria ‘L’artista’ di Corpolò. Venerdì sera l’esercente ha ingaggiato una collutazione con il rapinatore che, spianandogli contro la pistola, era riuscito a portargli via l’incasso, mettendolo quindi in fuga.
Signor Dini, ci racconti tutti dall’inizio.
«Erano circa le 18 e 10. Nel mio negozio è entrato questo signore italiano tra i 40 e i 45 anni, con un casco in testa. Ha aspettato che uscisse anche l’ultimo cliente, quindi mi ha puntato contro una pistola. Solo in seguito la Polizia, che sta ora indagando sul caso, mi ha detto che si trattava di un gioccatolo. L’uomo è venuto dietro la cassa e ha prelevato tutto il contante: circa un migliaio di euro, oltre ad alcuni gratta e vinci. A quel punto ha incominciato a raccogliere tutte le monete, ma si è distratto un attimo, abbassando la pistola. Io ne ho approfittato e l’ho subito assalito».
Poi cos’è successo?
«L’ho inseguito all’esterno, strappandogli anche la maglietta. Il rapiantore è salito sullo scooter, ma ha sbandato ed è finito contro un’auto parcheggiata, cadendo a terra. Io di nuovo ho cercato di immobilizzarlo, e sono anche riuscito a rompere la visiera del casco. A quel punto però sono stato costretto a mollare la presa e lui è riuscito a rialzarsi e a scappare, portandosi via il bottino, a parte qualche banconota che gli era caduta durante la colluttazione».
Era già stato rapinato in passato?
«Sì, un’altra volta: l’anno scorso. In quel caso però il bandito era entrato in azione al mattino, poco dopo l’orario di apertura, e non era armato».
Signor Dini, ci racconti tutti dall’inizio.
«Erano circa le 18 e 10. Nel mio negozio è entrato questo signore italiano tra i 40 e i 45 anni, con un casco in testa. Ha aspettato che uscisse anche l’ultimo cliente, quindi mi ha puntato contro una pistola. Solo in seguito la Polizia, che sta ora indagando sul caso, mi ha detto che si trattava di un gioccatolo. L’uomo è venuto dietro la cassa e ha prelevato tutto il contante: circa un migliaio di euro, oltre ad alcuni gratta e vinci. A quel punto ha incominciato a raccogliere tutte le monete, ma si è distratto un attimo, abbassando la pistola. Io ne ho approfittato e l’ho subito assalito».
Poi cos’è successo?
«L’ho inseguito all’esterno, strappandogli anche la maglietta. Il rapiantore è salito sullo scooter, ma ha sbandato ed è finito contro un’auto parcheggiata, cadendo a terra. Io di nuovo ho cercato di immobilizzarlo, e sono anche riuscito a rompere la visiera del casco. A quel punto però sono stato costretto a mollare la presa e lui è riuscito a rialzarsi e a scappare, portandosi via il bottino, a parte qualche banconota che gli era caduta durante la colluttazione».
Era già stato rapinato in passato?
«Sì, un’altra volta: l’anno scorso. In quel caso però il bandito era entrato in azione al mattino, poco dopo l’orario di apertura, e non era armato».
Come ha capito che la pistola del rapinatore era un giocattolo?
«L’ho scoperto solo dopo. Lì per lì non me ne ero minimamente reso conto. Ho solo approfittato di un momento di distrazione e gli sono saltato addosso».
«L’ho scoperto solo dopo. Lì per lì non me ne ero minimamente reso conto. Ho solo approfittato di un momento di distrazione e gli sono saltato addosso».
Il Resto del Carlino