La crisi del gruppo finanziario Delta controllato dalla Cassa di risparmio di San Marino si avvia a trovare una parziale soluzione. “Rileveremo le attività come ci hanno chiesto e assumeremo 200 persone”, ha affermato oggi il consigliere delegato diIntesa Sanpaolo, Corrado Passera. Le trattative sono in corso con i commissari straordinari nominati dalla Banca d’Italia nel maggio dello scorso anno.
Passera non ha dato i dettagli di quali attività si tratti, ma fonti sindacali hanno indicato SediciBanca e la compagnia assicurativa Bentos. Bpm ha chiuso la seduta sulla parità a 3,55 euro. Mps invece è arretrata dell’1%. Rialzo frazionale perUnicredit (+0,10% a 1,965 euro).
In attesa che mercoledì si riunisca il comitato governance per discutere in merito al tema della presenza dei soci libici nel capitale della banca, secondo fonti vicine ai libici, sono state acquisite “da istituzioni distinte, in tempi separati e, soprattutto, a prezzi diversi” le partecipazioni libiche in Unicredit che fanno capo per il 4,99% alla Banca centrale di Tripoli e per il 2,07% alla Lia, la Libyan Investment Authority.
Con tale premessa, le due quote sommate non aggirerebbero il tetto ai diritti di voto fissato dallo Statuto della banca al 5%. E’ questa la posizione che sarà sostenuta in risposta alla richiesta di chiarimenti da dare alla Consob sull’aumento della quota oltre la soglia sensibile del 2% perfezionata dalla Lia ai primi di agosto e sulla quale anche Bankitalia ha chiesto chiarimenti.
Sempre secondo le stesse fonti, non sarebbe intenzione dei libici salire fino al 10% del capitale della banca. Il fondo sovrano libico, hanno precisato le fonti, “è un investitore istituzionale che realizza investimenti finanziari, di tipo speculativo”; non a caso, si fa notare, ha acquisito la quota a prezzi ben diversi da quelli a cui ha fatto ingresso in Unicredit la Banca centrale libica, che da una piccola quota dello 0,87% del gruppo, in occasione dell’aumento di capitale realizzato da Piazza Cordusio nell’ottobre 2008, arrivò al 4,23%.