
San Marino, la nazionale di calcio vince per la seconda volta nella sua storia: lacrime e festa
Battuto il Liechtenstein 1-0, è la prima vittoria dopo 140 partite ufficiali. Ha segnato Sensoli, giocatore che non era neanche nato al tempo dell’ultimo successo
Una vittoria che entra nella storia. La nazionale di San Marino ha vinto la seconda partita ufficiale della sua storia, battendo 1-0 in Nations League il Liechtenstein: l’altro successo per la Repubblica del Titano (ultima nel ranking Fifa, 210° su 210 nazioni presenti) arrivò vent’anni fain amichevole, sempre in casa per 1-0 sul Liechtenstein. In questo caso però c’erano in palio i punti e per San Marino è un trionfo davvero epocale, perché è il primo in una competizione ufficiale.
Il successo dopo 140 partite e 7.435 giorni
Da Andy Selva, autore del gol su punizione del successo nel 2004 e giocatore più rappresentativo del calcio sammarinese, a Nicky Sensoli, classe 2005 della San Marino Academy (squadra giovanile che gioca il campionato interno) che ha firmato al 52’ il gol di puro opportunismo che ha deciso la sfida. Un ragazzo, appunto, che ai tempi dell’altro successo non era nemmeno nato. Dal c.t. del 2004 Giampaolo Mazza, che guidò la squadra per oltre 15 anni, al tecnico di questo trionfo, il riminese Roberto Cevoli, arrivato sulla panchina della Repubblica poco più di un anno e mezzo fa: è stato un difensore centrale partito proprio da San Marino e arrivato fino alla serie A e da allenatore ha avuto diverse esperienze in serie C. Ma stavolta si è preso un posto di diritto sugli almanacchi del Titano: non a caso, la notizia della vittoria ha fatto presto il giro del mondo, anche sui media esteri. Si interrompe una striscia di ben 140 partite e 7.435 giorni senza successi per la nazione da 33.000 abitanti, che la Fifa piazza dietro anche a Isole Vergini Britanniche, Bhutan, Guan e Gibilterra.
Lacrime e festa
La prima vittoria con i punti in palio alla partita numero 205 della storia di San Marino magari potrà cambiare anche questo, intanto allo stadio Olimpico di Serravalle si sono viste scene di delirio e commozione. Al fischio finale tanti giocatori – tutti dilettanti, ragazzi che spesso per fare le trasferte si prendono anche le ferie dal lavoro – sono caduti a terra, chi in lacrime e chi incredulo dalla gioia, mentre sugli spalti impazzava l’esultanza dei 900 spettatori. Una serata indimenticabile all’ombra del Titano: la cenerentola del calcio mondiale per una notte è stata la protagonista del grande ballo. CORRIERE BOLOGNA