Dopo il ko di Supercoppa con la Lazio i bianconeri rompono gli indugi: dal Psg arriva Matuidi. Difesa in crisi, Allegri ripensa al centrocampo a tre.
«Zero alibi, non servono». I rinforzi, però, sì. Massimiliano Allegri non l’ha scritto nello stringato tweet della notte romana, con la ferita della Supercoppa ancora sanguinante, ma il messaggio è ugualmente arrivato. Forte e chiaro, anche se l’esigenza juventina di avere forze fresche per completare l’organico era evidente ben prima della sconfitta con la Lazio. Il 3-2 nella capitale è stato solo un evidenziatore dei guai bianconeri, difesa fragile, gioco appannato e testa ancora a Cardiff, utile però per accelerare le operazioni di mercato. Una su tutte: l’arrivo del centrocampista che la Juve inseguiva da tempo. Sfumato Nemanja Matic e constatato che il Liverpool non libera Emre Can, anche a costo di perderlo a zero tra sei mesi, Marotta&Paratici ieri hanno rotto gli indugi per avere Blaise Matuidi.
AFFARE DA 20 MILIONI
Un vecchio tormentone, mai abbandonato ed ora pronto a sbarcare a Torino. In pochi giorni, probabilmente già entro sabato (o magari giovedì a Villar Perosa per la tradizionale festa in famiglia), visto che l’affare si è sbloccato positivamente. Il tuttofare francese ha chiesto al Psg di essere ceduto, anche perché è fuori dai progetti del tecnico Emery (45’ giocati nelle prime 3 partite ufficiali dopo una carriera da titolare inamovibile a Parigi) e non rinnoverà il contratto in scadenza tra un anno. La mediazione dell’agente di Matuidi, ovvero Mino Raiola, sta facendo abbassare le richieste del Psg e con 20 milioni la Juve è pronta a piazzare il colpo che Allegri aspettava maggiormente. Matuidi ha 30 anni, un alto profilo internazionale (45 presenze in Champions, 402 in Ligue1 e 58 gettoni nella nazionale francese) e soprattutto è l’uomo che per fisico e qualità può fare la differenza.
«TUTTO È IN DISCUSSIONE»
Matuidi non sarà l’unico rinforzo, visto che la Juve continua a lavorare con l’Atalanta per riavere l’esterno Spinazzola e con calma tornerà alla carica per l’attaccante laziale Keita. Il nodo da sciogliere, però, è quello del difensore centrale. I dirigenti bianconeri non lo considerano una priorità, anche se il reparto è al minimo sindacale: ci sono solo 4 uomini, e con il trio Barzagli-Chiellini-Benatia si tocca quota 99 anni, mentre le prestazioni tra tournée e Supercoppa non sono incoraggianti. La Juve ha subito 10 gol in 5 partite, mostrando un cedimento strutturale dopo la partenza di Bonucci. Ora tocca ad Allegri trovare una soluzione in campo, mentre la finestra sul mercato resta aperta (De Vrij sempre nel mirino).
L’arrivo del jolly Matuidi può aiutare a sistemare la fase difensiva e anche far tornare il centrocampo a tre, dove Marchisio (il più in forma, curiosamente tenuto in panca contro la Lazio) può essere nuovamente protagonista. Il resto passa dal lavoro psicofisico, con una forma ancora da trovare e una mente da liberare. «Riflettiamo e torniamo con i piedi per terra – ha detto Allegri, anche nello spogliatoio alla squadra -: non è semplice vincere e tutto è in discussione».