Cosa è successo … di Sergio Pizzolante

Cosa è successo.
Avevo azzardato delle previsioni e più o meno siamo lì. Sui numeri. In Italia.
Pensavo un punto due in meno alla Meloni, avevo previsto il successo della Schlein, ma lei è andata almeno un punto due oltre, avevo previsto Forza Italia e Lega.
Previsti anche i risultati fallimentari di Calenda e Renzi-Bonino, anche se pensavo che Stati Uniti d’Europa il 4 lo prendesse. Ma anche il 4 non sarebbe stato un successo.
E’ andata ancora peggio.
Ma cosa dicono questi numeri?
E cosa ci dicono i risultati in Europa?
In Europa, Germania e Francia soprattutto, perde chi governa, in Italia no.
Il Governo italiano che la stampa e i talk descrivono come brutto e cattivo e fascista si rafforza. E’ un dato. E’ la sconfitta netta di tutta la sfascisteria mediatica italiana.
E’ un dato significativo, molto, con un peso enorme dentro il terremoto in Europa.
Si rafforza anche la Schlein.
Con una differenza sostanziale, la Meloni vince nel Paese, senza portare via voti agli alleati, la Schlein vince solo a sinistra, portando via voti all’alleato, potenziale.
E però vince mentre si allontana da una cultura riformista di governo.
Poi c’è il risultato di Fratoianni, che con la vicenda Salis ha trovato una sua utilità.
La somma, non facilmente sommabile, è modesta.
L’alternativa non c’è. Questo è il dato politico.
In Europa cambia molto, forse tutto.
Crescono forze di destra e, anche, di estrema destra, ma cresce anche il Partito Popolare che diventa perno centrale e imprescindibile degli equilibri.
E’una buona notizia.
La sinistra è in crisi quasi dappertutto.
Vittima della distanza fra sé e la realtà.
Una sinistra che ha voltato le spalle al meglio della sua storia, al riformismo socialista e socialdemocratico,da Mitterand a Blair a Brandt a Craxi.
Per atterrare verso un sinistrismo confuso e inconcludente fatto di desideri trasformati in diritti, di un ambientalismo ideologico e anti impresa, di un pacifismo a tratti anti occidentale.
Per fortuna c’è il Ppe.
Che adesso dovrà riflettere molto.
Certo non potrà riproporre il “vecchio ristorante”, sempre uguale a se stesso, nonostante i cambiamenti, per usare la metafora di Francesco Verderami.
Certo non potrà ignorare il ridimensionamento del Pse e la crescita delle destre conservatrici e identitarie. Che in Italia governano e in Francia, probabilmente, governeranno.
Però il dato fondamentale è questo.
L’equilibrio, difficile, nascerà intorno al
Ppe.
Altro dato: dovrà fare i conti con Putin. Si Putin.
Nel senso che, o nascerà un equilibrio comunque pro Europa e anti Putin o l’Europa morirà.
Non è solo un esercizio numerico.
Come dicono molti commentatori italiani.
E’ un passaggio esistenziale.
In questo quadro la Meloni e l’Italia potranno giocare un ruolo fondamentale.
Centrale.
Sergio Pizzolante