Cosa sta succedendo fra Italia e San Marino? Tremonti ancora non firma l’accordo

Nella Repubblica del Titano c’è chi comincia a porsi domande preoccupate: come mai le trattative con il governo italiano per il rinnovo degli accordi – “il Patto” – fra i due stati, vanno tanto per le lunghe, ed ancora non si sa quando verrà firmato il nuovo trattato? Da tempo le polemiche rimbalzano dalle aule delle istituzioni, alle sedi dei partiti, ed alimentano anche un intenso dibattito sulla TV di stato. Proprio sul sito di RTV San Marino, alcune forze dell’opposizione parlano apertamente di “rapporti mai così tesi con l’Italia”. Lo dicono gli esponenti del PSD, il Partito dei Socialisti e dei Democratici di San Marino, che si chiedono anche come mai appaia tanto dubbioso l’atteggiamento del ministro Tremonti, o se ci siano altre ragioni per questa sua apparente contrarietà. Smentiscono tutto quanto, invece, gli esponente della maggioranza di governo del Titano: per Maurizio Rattini del Nuovo Partito Socialista “I testi sono concordati, la commissione ha dato l’ok, si tratta solo di fissare la data per le firme”. Il segretario della democrazia cristiana sanmarinese, Pasquale Valentini, in realtà ammette che c’è ancora qualcosa da definire: “Sarebbe stupido dire che non siamo preoccupati. Guardiamo con attenzione agli accordi, e tutti vorremmo che questo capitolo si chiudesse al più presto. Anche noi cerchiamo di capire se ci sono ostacoli importanti da parte italiana… “. Ma in realtà non sembrano essercene, almeno di sostanziali, afferma lo stesso Valentini, sempre sul sito di RTV San Marino.

Ed allora, dal momento che il documento non è ancora stato firmato, cosa sta accadendo? Il PSD lamenta mancanza di chiarezza e di informazione da parte del Governo, e si dice preoccupato per quello che definisce “un muro di segretezza che lo stesso governo starebbe creando attorno alle intese con l’Italia”. Non può essere una questione privata dei segretari degli esteri o delle finanze. Il Consiglio deve essere più informato.”Da questi accordi dipende il futuro di San Marino. Deve essere fatta chiarezza assoluta per consentire a chi fa impresa a San Marino di farlo in estrema tranquillità consentendo di pagare qui le tasse a chi lavora sul territorio. Tre i punti assolutamente irrinunciabili: il riconoscimento del principio madre-figlia per le imprese, la chiarezza sul delicato tema dell’estero-vestizione, e sulla non retroattività degli effetti dell’accordo. “Perché un imprenditore – spiegano – non si veda contestato l’operato di decenni”.

Il governo naturalmente respinge ogni accusa di “trattativa segreta”. La discussione in Consiglio ci sarà, ma solo al momento della ratifica, afferma il segretario di stato per gli affari esteri, Antonella Mularoni, “per evitare che lo scontro politico rischi di compromettere un risultato di estrema importanza per il paese”.

La dilazione nella sottoscrizione degli accordi da parte dell’Italia potrebbe a questo punto dipendere semplicemente dall’inevitabile “inerzia” estiva dell’apparato diplomatico. Ed allora tutte queste polemiche sarebbero soltanto “tanto rumore per nulla”. Ormai i dettagli tecnici sono stati definiti da tempo. Adesso è semplicemente una questione di valutazioni politiche. C’è un testo già redatto da giugno, ma, stando ad alcuni organi di informazione, mancherebbe ancora l’assenso del Ministro Giulio Tremonti.
Probabilmente non giovano in questo i recenti scandali bancari del Titano, con milioni di euro che viaggiavano in furgone dall’Italia a San Marino e ritorno, aggirando l’erario italiano.