Don Abbondio con i giornaletti nostrani in una mano ed il telefonino nell’altra , passeggiando sul quel ramo dello Stradone che volge a mezzogiorno, si imbatte in alcuni “Bravi “ servi di qualche Don Rodrigo locale, che gli intimano di non celebrare il matrimonio fra le forze socialiste sparse fra i vari partiti delle sinistre sammarinesi. Un matrimonio, per dirla alla Manzoni, che “non sa’ da fare”.
Un’ unione per la quale il NPS , in particolare il suo leder, lavora da tempo ma che si è arenata su un fidanzamento troppo lungo che sta logorando gli interessati che vengono colti da momenti di entusiasmo alternati a quelli di sconforto.
E’ questa una querelle che si protrae da tempo e che sta mettendo in luce come quella socialista sia una famiglia dove difficile è la convivenza. Da una parte c’è chi cerca di arrivare in tempi brevi al traguardo della Costituente, dall’altra chi frena o addirittura si oppone energicamente minacciando scissioni della sinistra storica, c’è chi inoltre sta alla finestra per salire eventualmente sul treno dei “ garofani rossi” , appena questi sia in grado di uscire dalla stazione in cui sosta da troppo tempo.
Intanto anche coloro che guardavano con simpatia l’iniziativa ed interesse all’operazione cominciano a stancarsi e a pensare nelle solite manovre politiche salva “ culo” o per distogliere i cittadini dai gravi problemi che il paese sta attraversando.
Certo che una chiarificazione del quadro politico sarebbe stata auspicabile, ma a vedere l’evolversi del progetto e delle dichiarazioni più o meno autorevoli del socialismo nostrano, vi è poco da sperare, a meno chè finalmente le parti non si decidano una volta per tutte a lasciare da parte personalismi ed interessi partitici, per unirsi ancora una volta per il bene della politica del paese e perché no…dello stesso Socialismo Sammarinese.
Se poi vi è qualche Don Rodrigo non consenziente, si faccia da parte con i suoi “bravi” e faccia celebrare in assoluta tranquillità questo benedetto matrimonio, con buona pace per Don Abbondio .
Paolo Forcellini direttore de Lo Stradone