
(ANSA) – FORLÌ, 05 MAR – Nonostante la pandemia, nel quarto
trimestre la tendenza negativa si è ridotta per l’industria
delle costruzioni emiliano-romagnola che limita la flessione del
volume d’affari all’1,5%. “A un disastroso primo semestre –
precisa l’ufficio studi Unioncamere regionale – ne è seguito uno
di decisa e progressiva ripresa. Il 2020 termina con il peggiore
calo dall’inizio della rilevazione (-6,3%), ma meno ampio di
quanto si temeva, e le misure di incentivazione sostengono la
previsione di un aumento del valore aggiunto del 10,7% per il
2021. La lieve crescita tendenziale della consistenza delle
imprese si è consolidata, grazie all’aumento delle attive nei
lavori di costruzione specializzati, delle straniere e delle
società di capitali”.
“Tra ottobre e dicembre – secondo l’indagine sulla
congiuntura di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna
– gli stimoli introdotti a sostegno del comparto e la capacità
organizzativa delle imprese hanno permesso di controbilanciare
gli effetti negativi dell’intensificarsi della pandemia e di
contenere la flessione del volume d’affari a prezzi correnti
rispetto allo stesso periodo del 2019 (-1,5%). Le piccole
imprese da uno a nove dipendenti hanno subito una perdita più
ampia del volume d’affari (-2,5%), mentre la dinamica negativa è
inferiore per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti (-0,7%). Le
grandi imprese, quelle da 50 a 500 dipendenti, invertono in
negativo la tendenza ma contengono la flessione (-0,5%)”.
(ANSA).
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