Covatta, gli italiani? Più che razzisti sono classisti

Fare l’attore “ha una componente grossa di ego, per cui se uno ti dice ti faccio il ritratto ti esalti… è capitato a me, a Napoleone…”. Lo dice sorridendo all’ANSA Giobbe Covatta poco prima della presentazione nel cuore di Roma a Letteralmente – gli incontri del Giovedì, del volume sull’attore e scrittore, ‘Giobbe Covatta – Un Bianco in Nero, curato da Claudio Miani e Gian Lorenzo Masedu, con la collaborazione di Amref Health Africa (edito da Officina d’Arte OutOut) nelle librerie dal 20 aprile.
    Un dialogo nel quale l’autore di ‘Parola di Giobbe’ spazia dal suo mestiere all’attualità, dai migranti alla crisi climatica. “Sono stato a lungo convinto che l’Italia non fosse razzista, e lo penso ancora in fondo, però è classista. Oggi i migranti spesso arrivano spesso nella povertà più totale. Gli italiani non hanno un’avversione nei confronti dei neri e dei migranti, ma dei poveri: dall’atteggiamento di fronte a chi ci chiede l’elemosina a quello dell’informazione e della politica.
    Chiaramente senza dimenticare le dovute eccezioni”. Tra i temi entra anche il recente episodio del Dalai Lama con un bambino: “Che figura di m… – commenta Covatta, da sempre impegnato sui temi sociali anche collaborando con onlus come Amref -. Non so cosa gli sia passato per la testa e nemmeno lo voglio sapere”. Da autore e comico “l’importante, ed è una critica che faccio a molti miei colleghi, è ricordarsi che le nostre sono opinioni e non fanno giurisprudenza”. Ad esempio “per me Grillo non ha fatto un buon lavoro. Io però gli voglio molto bene e sono convinto che abbia agito in buona fede”. Le risposte tuttavia mancano anche ai politici, prima di tutto sull’ambiente: “La questione è che nessuno ha una soluzione, tanto a destra quanto a sinistra. L’unica dovrebbe essere ‘spegnete tutto, anche le sigarette’, finché non si trova un’alternativa. Spero venga trovata, e che ci siano delle evoluzioni straordinarie nella produzione di energia, ma è difficile finché è il mercato che detta le leggi”. (ANSA).
   


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