Roma, 25 novembre. “Sì, presidente Bonaccini è curioso che l’Emilia-Romagna sia stata degradata a zona arancione quando altre regioni hanno problemi ben più gravi e sono rimaste in zona gialla. Ma non si vanti di non aver innescato polemiche con il Governo su questa discutibile decisione che sta penalizzando fortemente la nostra regione dal punto di vista sociale e economico”.
Il segretario della Lega Romagna, on. Jacopo Morrone, replica così alle dichiarazioni del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
“Già nei primi sei mesi 2020 i report economici hanno segnalato ‘pesanti ripercussioni’ del lockdown sulle attività dell’Emilia-Romagna. L’attuale posizionamento in fascia arancione potrebbe dare il colpo di grazia soprattutto a fronte dei provvedimenti punitivi che il Governo Conte preannuncia per il periodo natalizio, innescando una sorta di clima criminalizzatorio contro chi sostiene la necessità di allentare le limitazioni non giustificate dai dati. E poi, presidente Bonaccini, non è vero che Lei si è dato da fare per rispondere alle inquietudini e ai bisogni dei cittadini. Non facciamo altro che incontrare esercenti e commercianti che abbasseranno le saracinesche per sempre, perché – affermano – non ne vale più la pena. Forse ci sarebbe voluto più coraggio e più autorevolezza da parte Sua, nel ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni, nel difendere davanti al Governo le esigenze dei settori economici e delle comunità spesso penalizzate senza ragioni. La ‘pandemia economica e sociale’, infatti, è ormai una certezza e avrà effetti ben più gravi dell’emergenza sanitaria perché inciderà anche sul futuro delle giovani generazioni. Certo si sarebbe dovuto fare di più nei mesi estivi per rafforzare sanità pubblica e trasporti. Non lo ha fatto il Governo Conte per incapacità, ma non lo ha fatto a sufficienza neppure la Regione Emilia-Romagna. Non vogliamo certo sottostimare la pericolosità dell’epidemia, tuttavia in cabina di comando, presidente Bonaccini, serve lungimiranza, senso di responsabilità, trasparenza e certezza dei dati su cui si basano le decisioni. E’ ora di piantarla con il terrorismo sanitario, con il rincorrersi di decreti e ordinanze che si smentiscono a vicenda e con i divieti ingiustificati. Regole sì, ma con giudizio”.
Ufficio Stampa Lega Romagna