Covid: nuoto e palestre in piazza, ‘sport merita rispetto’

(ANSA) – ROMA, 04 NOV – Il mondo delle piscine, delle
palestre e degli impianti sportivi si è riunito stamane davanti
a Palazzo Montecitorio per chiedere al governo la riapertura
immediata delle attività oppure “veri ristori”. ‘Lo sport merita
rispetto’, questo lo slogan della manifestazione ‘Un tuffo
senz’acqua’ organizzata dalla società Sis Roma in collaborazione
con il comitato Fin Lazio, per protestare contro lo stop agli
impianti decretato dal Dpcm dello scorso 24 ottobre per far
fronte all’emergenza Covid-19. La manifestazione ha visto la
presenza di diverse figure sportive e istituzionali, a partire
dal numero uno della Federnuoto Paolo Barelli: “Sono tutti
preoccupati e addolorati – le sue parole – perché hanno speso
centinaia di migliaia di euro per mettere i loro impianti in
sicurezza e adesso se si chiude non si riparte. Se falliscono le
società, non ci sarà lavoro e non ci sarà neanche più lo sport.
    Cosa chiediamo? Di farci riaprire o di darci contributi veri,
non ristori come questa elemosina”.
    Tra gli striscioni esposti, uno della Fin che elenca le istanze
di diverse categorie degli sport acquatici: ‘Nuotatori,
pallanuotisti, tuffatori, sincronette, salvamento. Noi siamo le
piscine’. Al loro fianco è sceso anche l’olimpionico del nuoto
Massimiliano Rosolino, che chiede parità di trattamento con
altri settori come la ristorazione: “Tutti siamo colpiti, ma se
il ristoratore conosce molti dei suoi clienti ma non tutti, –
dice Rosolino – nel mondo delle piscine il gestore sa pure dove
abitano i loro iscritti. Non significa che siamo meglio di
altri, ma la nostra sicurezza abbiamo interesse a
salvaguardarla per noi e per loro. Siamo qui per dimostrare che
lo sport può lamentarsi ma con educazione, quella che lo sport
ti insegna”. Presenti anche il numero uno dell’Asi, il senatore
Claudio Barbaro, oltre a diversi esponenti del mondo degli
sport: “Le società sportive sono l’architrave dello sport – ha
spiegato l’esponente della Lega – In Italia la cultura sportiva
è inesistente. Oggi lo sport è esasperato, serve rispetto”. In
rappresentanza delle palestre, anche il pugile Vincenzo
Cantatore, e l’ex campione di kickboxing Massimo Liberati.
    (ANSA).
   


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