
(ANSA) – MILANO, 14 MAR – Pierpaolo Sileri seppe che i due,
ormai noti, cittadini cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma
erano risultati positivi al Covid solo “dalla televisione, molte
ore dopo” che quell’informazione era già disponibile all’interno “del Dicastero”. Lo scrisse lo stesso viceministro alla Salute
all’epoca in una mail ‘di fuoco’ del 18 febbraio 2020, due
giorni prima della scoperta del Paziente 1 di Codogno,
indirizzata a Giuseppe Ruocco, che era segretario generale del
Ministero.
“Egregio dott. Ruocco, ancora una volta rimango perplesso
della carenza di coinvolgimento di chi scrive, stante la
continua richiesta di informazioni che sono costretto a
rivolgere, come se il sottoscritto non facesse parte di questo
ministero”, scriveva Sileri nella mail, depositata nei 40
faldoni di atti dell’inchiesta della Procura di Bergamo, che
vede tra gli indagati l’ex premier Giuseppe Conte e l’allora
ministro della Salute Roberto Speranza. Lo stesso Sileri, come
già emerso, sentito a verbale aveva parlato, tra le tante cose,
della “assoluta disorganizzazione” della task force ministeriale
di contrasto al Covid.
“La prego, e lo chiedo per l’ennesima e forse ultima volta,
di provvedere ad una costante condivisione delle informazioni
(…) in qualità di Segretario Generale Lei ha il dovere di
informare i membri del Governo del Suo Ministero”, rincarava la
dose l’allora viceministro. Non era “ammissibile”, per Sileri,
venire “a conoscenza di riunioni (…) peraltro alla presenza
del Ministro Speranza e del Ministro Di Maio”, scriveva ancora
nella mail, “da casuali contatti di partito”. Poi, quella “mancata comunicazione” persino sulla positività “al Nuovo
Coronavirus dei due cittadini cinesi, ora in cura allo
Spallanzani”. Notizia, aggiungeva, “da me appresa alla
televisione”. Sileri concludeva il testo così: “Le anticipo che
mi adopererò in ogni modo per la tutela dei cittadini della
Repubblica italiana”. (ANSA).
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