
(ANSA) – BOLOGNA, 13 NOV – Alla luce di una crescita “lenta”
ma continua della curva epidemiologica per cui “anche il nostro
eccellente sistema sanitario non può reggere in eterno questo
tipo di urto, ben venga che ci abbiano messo in zona arancione:
questa non deve essere letta come una sconfitta ma come una
presa di coscienza rispetto a un problema che è assolutamente
importante e se il passaggio in zona arancione migliorerà i
nostri comportamenti, ben venga la zona arancione”. Lo ha detto
intervenendo in diretta Facebook al financo dell’assessore
regionale alla Sanità, il professor Pierluigi Viale, primario
dell’Unità Operativa di Malattie Infettive del Policlinico
Sant’Orsola, commentando il passaggio dell’Emilia-Romagna in
fascia arancione da domenica.
“Sicuramente – ha osservato riferendosi alla diffusione del
Coronavirus in regione – il razzo ha perso un po’ di velocità e
quindi la curva di crescita è diventata una curva lineare.
Questo è sicuramente un dato favorevole” però, anche se “il
tasso di pazienti positivi che vengono ricoverati non supera mai
il 5% sui grandi numeri si tratta di una quantità di pazienti
considerevoli. Questi – ha sottolineato Viale – sono pazienti
gravi perché il virus, contrariamente a qualche leggenda che è
circolata durante l’estate non è assolutamente mutato in meglio
anzi, forse, ha fatto qualche aggiustamento in peggio, quindi
sono malati estremamente impegnativi che hanno un turnover lento
e questo è il motivo per cui gli ospedali si riempiono”.
Quindi, ha aggiunto, “una crescita lineare che comunque
preoccupa: e dobbiamo fare qualche cosa per arrestare questa
crescita lenta: anche il nostro eccellente sistema sanitario non
può reggere in eterno questo tipo di urto”. (ANSA).
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