
(ANSA) – BOLOGNA, 04 MAR – L’emergenza Covid cambia anche il
lavoro nel settore dell’agricoltura: se nel 2019 a lavorare nei
campi c’era un cittadino italiano su 10, nel 2020 – segnato
dall’epidemia – erano 6 su 10. E’ quanto certifica
Confagricoltura Emilia-Romagna che non nasconde come una ipotesi
di lockdown preoccupi il comparto che, in regione, assorbe ogni
anno circa 50.000 lavoratori stagionali.
“Su 10 posti di lavoro nei campi, 6 sono stati occupati da
italiani nel 2020. – spiega il presidente dell’associazione
Marcello Bonvicini, proprio nei giorni in cui prende il via la
campagna agricola -: siamo pronti a dare anche quest’anno un
impiego a chi ha perso il lavoro, disoccupati e inoccupati dei
settori più colpiti dalla crisi pandemica come turismo,
commercio e ristorazione, in una prospettiva a medio o lungo
termine, seguendo l’iter di formazione necessario”.
A giudizio della Confagricoltura emiliano-romagnola,
l”opportunità, “però, va colta con la consapevolezza che
lavorare in agricoltura richiede spirito di sacrificio e impegno
fisico, aspetti spesso sottovalutati dai nuovi assunti che
solitamente arrivano da esperienze in altri comparti: bar,
ristoranti e alberghi ma anche palestre e disco”. Per facilitare
l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e rivolto proprio a
chi si avvicina per la prima volta all’agricoltura, è attivo da
un anno il portale Agrijob promosso dalla Confagricoltura.
“Il nostro settore non ha mai chiuso i battenti, anzi ha
continuato a offrire posti sicuri, ma – ricorda Bonvicini – le
aziende agricole devono poter contare su una forza lavoro
consapevole e su un sistema che sappia agevolare il flusso della
manodopera anche dall’estero attraverso i ‘corridoi verdi’
previsti dalla Commissione europea e garantire così l’ingresso
nel nostro Paese in piena sicurezza” (ANSA).
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