Domenica si conoscerà il destino di Ancelotti che potrebbe restare a Madrid o prendersi un anno di pausa. Affascinante ma complicata la strada che riconduce al Milan.
Il destino professionale di Carlo Ancelotti è tutt’altro che definito. Ma domenica, in occasione dell’ultimo atto della Liga, se ne saprà di più. Due le ipotesi più probabili: gran parte dei campioni del Real Madrid lo vogliono confermare non solo in virtù dell’anno di contratto che ancora gratifica la sua permanenza alla guida dei «Blancos» in alternativa a Benitez; Ancelotti potrebbe anche decidere di prendere un anno di pausa dopo una lunga, esaltante ma anche estenuante carriera da allenatore iniziata già nel 1992 come «vice» di Arrigo Sacchi in Nazionale per poi sedersi sulla panchina della Reggiana (1995-96) che ha portato subito in Serie A. Da lì sono seguite quelle di Parma, Juventus, Milan, Chelsea, Paris St. Germain e Real Madrid.
MILAN . C’è, ci potrebbe essere l’ipotesi di un suo ritorno al Milan? Ripetiamo che il bisogno di prendersi un anno di pausa è più un piacere che una necessità. A Vancouver in Canada, dove risiede la seconda moglie Marianna, Carletto ha costruito una bellissima casa che vorrebbe godersi un po’… Inoltre la figlia Katia sta per farlo diventare…nonno. Quindi il richiamo di un anno (non di più…) trascorso tranquillamente lo affascina, non c’è che dire. E poi bell’estate 2016 si deciderà anche la sorte di Antonio Conte. Il Ct azzurro, non è un mistero, scalpita per tornare sulla panchina di una squadra di club. E Ancelotti, a 57 anni, sarebbe maturo per continuare la sua carriera in maniera ugualmente prestigiosa.
COLPO DI SCENA . Ci potrebbe essere, comunque, un riavvicinamento con il Milan solo se Ancelotti, congedandosi con un anno di anticipo dal Real Madrid, riuscisse a farsi riconoscere da Florentino Perez una congrua (5-6 milioni di euro) buonuscita. Mitigando quindi le sue pretese con un contratto low-cost (2,5 milioni di euro) con la sua mai dimenticata ex-squadra. Inoltre il congedo dal Milan (al termine della stagione 2008-2009) fu molto signorile da parte del tecnico (Ancelotti rinunciò alla buonuscita milanista nonostante avesse un altro anno di contratto…) malgrado fosse entrato anche lui nel mirino delle «picconate» del presidente Berlusconi. Gazzetta.it