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  • Craxi 19 Gennaio. Una passione … di Sergio Pizzolante

    Craxi 19 Gennaio
    Una passione
    23 anni fa è morto Bettino Craxi.
    47 anni fa l’ho incrociato la prima volta.
    15 anni avevo.
    Una folgorazione.
    Ho capito alcune cose e non le ho più dimenticate.
    Era stato eletto da pochi mesi segretario del Psi.
    Il Senatore Amleto Monsellato, compagno di corrente di Craxi, nenniani, lo aveva invitato a fare un comizio a Presicce, Lecce, Salento.
    Mi ha raccontato Riccardo, il figlio di Monsellato, mio caro amico, che nei giorni precedenti al comizio c’era una certa preoccupazione, “sape face li cumizi?”, sa fare i comizi? Si chiedevano a Presicce. Era semi sconosciuto, era un milanese che girava il mondo. Messo a capo del Psi, dai capi del Psi, perché non contava nulla.
    Fece il comizio. Ero lì.
    Parlava con lunghe pause e scandendo le parole.
    Era un comizio? Non un comizio fatto come i comizi fatti sino ad allora. Cos’è?
    Nessuna retorica, nessuna rima cercata, non parole già sentite, non giochi di parole, niente di recitato, iperbole, toni alti, invettive, niente.
    Parole precise, secche, nette, spade. E pause.
    Ogni pausa cancellava ogni brusio nella calura agostana salentina.
    Le pause per pensare, per ricevere attenzione, le parole per dire cose, pensieri, concetti, idee, non per incantare paesani festanti. I turisti ancora non avevano scoperto il Salento.
    Che strano comizio, che strano personaggio.
    Li sapeva fare i comizi, ma nulla era più come prima nel Psi di allora. Nella politica di allora.
    Cosa avevo capito?
    Mi colpì, fra le tante, una frase: “noi siamo il partito più antico e moderno d’Italia”.
    Più antico e moderno.
    La modernità e l’antico.
    Il moderno ha bisogno dell’antico, della storia, della profondità della storia, che è storia se è fusione fra cronaca e pensiero.
    La modernità senza storia è cronaca senza pensiero.
    La cronaca di questi ultimi decenni.
    Quindi per capire Craxi iniziai a studiare Nenni. E Turati e Matteotti e Rosselli.
    È stata la più grande scoperta della mia vita.
    Poi capi’ che quando parli devi dire qualcosa.
    Sembra facile, scontato. Per niente.
    E i concetti devono essere chiari a te stesso se vuoi essere chiaro con gli altri.
    Quindi aspetta. Pausa.
    Poi nel tempo capi’ che la vera onestà per un politico è quella.
    Trasmettere concetti chiari. Parole nette. Impegni precisi.
    Benedetto Croce la definirebbe, “onesta’ intellettuale”.
    Merce rara. Pericolosa. Radioattiva.
    Craxi mi conquisto’ alla politica con la sua onestà intellettuale da potente.
    Poi mi ha conquistato alla vita con la sua onestà intellettuale da perdente.
    Quando fu l’unico a dire la verità sul sistema di finanziamento irregolare della politica.
    L’unico a dire la verità e pagò per tutti.
    Chi raccontò il falso vinse.
    Mi insegnò da che parte stare. Sempre.
    Nella buona e nella cattiva sorte.
    Ciao Craxi.
    Sergio Pizzolante
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