Credito Sammarinese passa ai brasiliani

Mancano solo le autorizzazioni delle banche centrali ma il patto ormai è sottoscritto e per la prima volta un istituto di credito sudamericano sbarca a San Marino. Il Banco di Rio de Janeiro (Brj) ha appena rilevato il 57% del Credito Sammarinese, banca con due sportelli nella repubblica del Titano e con qualche problema alle spalle come la caduta delle attività in seguito allo scudo fiscale di Giulio Tremonti. Al compratore, però, Luiz Augusto de Queiroz, presidente e direttore generale di Brj, non interessano tanto gli attivi dell’istituto sammarinese quanto mettere piede sui mercati finanziari europei. Per la verità la Brj aveva già una finanziaria a Lugano (Gibor Trust Suisse), che ha appena messo in liquidazione, ma era interessato a una licenza bancaria a tutto tondo. L’obiettivo finale per l’azienda di credito brasiliana, che può contare su quattro sportelli a Rio e due a San Paolo (oltre a rappresentanze a New York, Toronto e Lisbona), è la distribuzione dei suoi prodotti in Europa e in Italia (visto l’incremento degli scambi tra i due Paesi: inchiesta a pagina 30), in particolare quote di fondi immobiliari e partecipazioni nelle iniziative di sviluppo di real estate nell’effervescente mercato carioca, con forti incrementi di valore. In media l’anno scorso questi fondi hanno reso più del 12%. Il banco di Rio poi intende proporre alla clientela brasiliana operazioni europee, come ha già fatto per il factoring in Italia e per un complesso immobiliare in Romania. A vendere il controllo del Credito Sammarinese, per il quale nelle prossime settimane saranno definiti nuovi governance e vertice, è stato il presidente Alberto Amati, che rimarrà nel capitale con una piccola quota. Al contratto preliminare di cessione ha lavorato Marcello Gianferotti, finora referente a Lugano di de Queiroz. R.P.P

IL MONDO