Cremlino, operazione speciale unica via d’uscita in Ucraina

Il proseguimento dell’operazione militare speciale è finora l’unica via d’uscita di Mosca dalla situazione in Ucraina, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti, come riporta la Tass. “Senza prospettive di pace all’orizzonte, per ora non c’è altra via per noi se non quella di continuare l’operazione militare speciale”, ha dichiarato.

Gli Stati Uniti stanno inviando missili anti-drone come parte di una piattaforma sperimentale per aiutare l’Ucraina ad abbattere i velivoli senza pilota di fabbricazione iraniana che hanno devastato le infrastrutture energetiche del Paese nei mesi scorsi. L’informazione è stata riferita alla rivista Defense One da un rappresentante della Saic (società di appalti governativi Usa che ha preso parte alla gara), a margine del Global Force Symposium dell’Associazione dell’Esercito Usa. Martedì scorso, gli Stati Uniti hanno annunciato un ampio pacchetto di aiuti militari all’Ucraina incentrati sulla difesa aerea, compresi quelli che hanno definito “10 sistemi missilistici mobili a guida laser c-Uas”. La gara d’appalto era stata indetta a gennaio dall’esercito americano, che cercava un sistema per contrastare i droni kamikaze Shahed. La Russia ha usato gli Shahed per attaccare non solo le forze militari ucraine, ma anche infrastrutture civili, causando blackout in tutto il Paese. L’Ucraina ha abbattuto molti dei droni di fabbricazione iraniana, che costano circa 20.000 dollari l’uno, ma a volte è costretta a usare missili di difesa aerea da 500.000 dollari per farlo. “Con meno di 30.000 dollari al pezzo, i razzi sono più economici dei più grandi missili di difesa aerea ucraini”, ha dichiarato Greg Fortier, vicepresidente della Army Business Unit di Saic. Gli Stati Uniti hanno inviato principalmente tecnologia esistente, ha dichiarato Samuel Bendett del Center for Naval Analysis. Non è chiaro se gli Stati Uniti abbiano mai inviato un’arma creata ex novo per l’uso specifico in Ucraina.

Le dichiarazioni dell’ufficio di Volodymyr Zelensky sulla disponibilità di Kiev a negoziare con la Russia sulla Crimea sono frivole e separate dalla realtà: non possono esserci negoziati sulla Crimea o su altri soggetti della Russia. Lo ha detto all’agenzia di stampa RIA Novosti una fonte a Mosca. La dichiarazione segue l’intervista al Financial Times del vicecapo dell’ufficio di Zelensky, Andrii Sybiha, secondo cui Kiev potrebbe negoziare con Mosca sulla Crimea se avrà successo nella sua controffensiva primaverile. Il funzionario ha anche osservato che l’Ucraina non esclude la possibilità di liberare la Crimea con mezzi militari. “Questa è una dichiarazione frivola e separata dalla realtà”, ha detto la fonte. “Non possono esserci negoziati sulla Crimea e su altri soggetti della Federazione Russa. L’integrità territoriale della Russia non viene discussa”, ha aggiunto.

Mosca ha usato la sua presidenza di turno del Consiglio di sicurezza Onu per organizzare una riunione informale sui bambini ucraini deportati con la forza in Russia, difendendosi da un’accusa che la Corte penale internazionale (Cpi) di giustizia ha contestato come crimine di guerra. Diversi paesi tra cui Usa, Regno Unito e Malta sono usciti dall’aula. Una coalizione di oltre 50 nazioni ha accusato Mosca di disinformazione durante l’incontro, trasmesso in streaming con l’intervento della commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova, incriminata dalla Cpi.


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