“Ti lasciava qualcosa dentro. Ad ogni sguardo e ad ogni nota. Grazie per tutto quello che mi hai insegnato e per ogni parola di incoraggiamento, detta sempre con gli occhi di un bambino, appena scesi dal palco. Eri il più positivo, e dolce, tra i musicisti straordinari che mi hanno accompagnato. Sono vicino con il cuore a tutte le persone che ti hanno amato e voluto bene. Ciao Marco”. Così Cesare Cremonini ha ricordato Marco Tamburini, il jazzista morto nell’incidente di via Zanardi che con lui aveva collaborato. Tamburini, che era docente di tromba jazz al Conservatorio Venezze di Rovigo ma abitava da anni – appunto – a Castel Maggiore, lascia la moglie e due figli, di 22 e 15 anni. Il Resto del Carlino
