Cronaca. Creta, il Senatore riminese Croatti denuncia attacco con droni alla “Flotilla”: “Colpiti da sostanze urticanti”

Notte di terrore in mare aperto secondo i racconti di chi era a bordo. A denunciarlo sono il senatore riminese del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, la giornalista riminese Michela Monte e l’operatore ravennate Carlo Alberto Biasioli, tutti imbarcati sulla Global Sumud Flotilla, la missione che trasporta aiuti umanitari diretta a Gaza.

I tre romagnoli descrivono un attacco improvviso, avvenuto nella notte tra ieri e oggi nelle acque internazionali a sud di Creta. Secondo la loro denuncia, droni avrebbero colpito più volte con sostanze urticanti, esplosivi disorientanti ed emissione di gas irritanti. Croatti racconta di forti interferenze radio e due boati percepiti poco prima di indossare i giubbotti di salvataggio insieme all’equipaggio.

Una descrizione ancora più dettagliata arriva da Michela Monte, che parla di “flashbangs”, con fasci di luce e detonazioni sorde, capaci di stordire i presenti. Secondo la giornalista, il peschereccio su cui viaggiava sarebbe stato colpito tre volte, mentre da un’altra barca si è diffuso un odore pungente simile a uova marce, che gli attivisti temono possa essere collegato a gas tossici. Anche la nave Morgana, quella con Croatti a bordo, avrebbe subito danni alla vela principale.

Le testimonianze parlano di almeno dieci, forse quindici azioni combinate, tra droni e materiali chimici. Non esiste però alcuna rivendicazione ufficiale. Nonostante ciò, all’interno della Flotilla l’interpretazione più diffusa è che si tratti di un avvertimento di matrice israeliana rivolto a chi cerca di sfidare il blocco navale verso Gaza.

Le parole degli attivisti hanno trovato eco anche in Italia. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, insieme all’europarlamentare di Avs Benedetta Scuderi, imbarcata pure lei su una delle navi, hanno diffuso una nota durissima: per loro colpire imbarcazioni con bandiera italiana equivale a colpire direttamente l’Italia. Chiedono quindi al governo di Roma risposte rapide, spiegazioni sulle origini degli attacchi e soprattutto azioni concrete per proteggere i cittadini e i parlamentari coinvolti.

Un allarme, quindi, che parte dal mare ma arriva a Rimini e a tutto il Paese, riaccendendo l’attenzione su una missione civile che, nelle denunce dei protagonisti, si è trasformata in una notte di paura in alto mare.