Accusato sul Titano anche di aver manomesso un filmato di sorveglianza.
Salvatore Vargiù, l’investigatore privato della Cio, arrestato nell’ambito dell’inchiesta Criminal Minds, l’agenzia sammarinese è stato rinviato a giudizio dal Tribunale Unico di San Marino per lesioni e per aver manomesso un filmato video. I fatti risalgono al 2009, quando Vargiù avvalendosi dell’aiuto di due collaboratori esterni italiani, aveva rintracciato la bambina contesa, figlia di una coppia di polacchi, portata all’estero dal padre. L’investigazione era andata a buon fine, ma a quanto pare Vargiù non aveva voluto pagare la parcella dei due collaboratori italiani. I due, intenzionati ad avere la somma pattuita, si parla di 50.000 euro, per le spese sostenute, si erano recati presso la sede della Cio a San Marino per esigere il pagamento. In quell’occasione però Vargiù si era difeso a suon di botte colpendo i due a pugni e testate. Il tutto registrato dall’impianto interno della Cio. Non contento, lo stesso Vargiù aveva presentato denuncia nei confronti dei due italiani producendo il video della sorveglianza dal quale però aveva tagliato alcune sequenze. Proprio quelle in cui si scatenava contro i due collaboratori. Le indagini però vengono approfondite anche grazie all’avvocato di parte civile, Gian Luigi Berti, che scopre come il filmato fosse stato manomesso. Il rinvio a giudizio dell’investigatore ne è la diretta conseguenza.