Il recente posizionamento di Rimini al quinto posto nazionale per indice di criminalità non è una semplice conseguenza dei flussi turistici, ma il risultato di una prolungata inerzia amministrativa. È questa la dura accusa mossa da Fratelli d’Italia, attraverso Sara Borghesi e Alessandro Pierotti del dipartimento Giustizia e Sicurezza, che punta il dito contro la gestione del Partito Democratico.
Secondo i rappresentanti del partito, sebbene la presenza di turisti possa teoricamente aumentare le opportunità criminali, un’amministrazione in carica da decenni avrebbe dovuto implementare misure preventive efficaci. Borghesi e Pierotti sottolineano come la legislazione attribuisca al sindaco poteri e doveri specifici per intervenire su questioni di sicurezza e degrado urbano, e come la Polizia Locale dovrebbe garantire una copertura operativa costante.
Nel mirino del partito finisce l’escalation di reati predatori, con un susseguirsi di furti e spaccate notturne ai danni di attività commerciali, in particolare gioiellerie, i cui titolari si sentirebbero abbandonati. Di fronte a questa emergenza, la risposta dell’amministrazione comunale viene definita inesistente o, peggio, inadeguata. Fratelli d’Italia cita come esempio un’ordinanza contro la prostituzione, definendola un “provvedimento fotocopia” di uno già varato nel 2011. Un’azione che, secondo il partito, dimostra che il sindaco ha il potere di intervenire, ma sceglie di non farlo su altri fronti più critici come il degrado e i reati contro il patrimonio.
La nota di Fratelli d’Italia esprime solidarietà ai commercianti e alle forze dell’ordine, ritenuti “lasciati soli” di fronte al silenzio dei vertici comunali. Il partito invoca la necessità di interventi concreti, come la riqualificazione urbanistica, sociale e culturale e il recupero delle aree degradate. Viene inoltre criticata la diffusione incontrollata di minimarket che, a detta degli esponenti, contribuiscono al degrado e allo spopolamento di alcune zone storiche, senza che l’amministrazione utilizzi gli strumenti a sua disposizione per limitarne l’impatto, ad esempio agendo sugli orari di vendita.
La conclusione del partito è netta: il sindaco Sadegholvaad, pur parlando della necessità di una riflessione su famiglia e scuola, non starebbe traducendo le parole in fatti. Secondo Fratelli d’Italia, l’alto indice di criminalità non dipende tanto dalla mancanza di risorse ministeriali, quanto da una precisa “mancata volontà politica” dell’amministrazione locale nell’utilizzare gli strumenti normativi a sua disposizione per garantire sicurezza e decoro urbano.
								
								



															







