Crisi economica e manovra straordinaria: si annuncia un autunno caldo

Riprenderanno in settembre, ad iniziare da un ciclo di assemblee con i lavoratori, le iniziative sindacali per spingere il Governo ad assumere le necessarie iniziative per impedire il crollo del sistema San Marino, e per evitare che l’annunciata manovra economica straordinaria si abbatta con misure inique sui lavoratori, i pensionati e i cittadini più deboli. Intanto la richiesta di aprire immediatamente un tavolo di concertazione sull’emergenza crisi è stata ribadita ieri dalla delegazione della CSU nell’incontro con i capigruppo consiliari durante il sint-in di protesta in Piazza della Libertà, a cui hanno partecipato alcune centinaia di persone.

La delegazione sindacale ha riproposto ai rappresentanti delle forze consiliari le necessità prioritarie per il paese. In primis risolvere il contenzioso con l’Italia, per consentire di superare gli ostacoli che il Decreto incentivi crea alle imprese e ai lavoratori e giungere finalmente alla firma dell’accordo contro le doppie imposizioni. Per fare ciò è condizione necessaria introdurre subito e unilateralmente lo scambio automatico di informazioni; una misura che consentirebbe di ripulire l’economia sammarinese da quelle zone di opacità che ci hanno causato tanti problemi, tutelando la gran parte di economia pulita e onesta.

È indispensabile assumere decisioni sull’ingresso in Europa, senza ulteriori rinvii, per dare a San Marino la possibilità di cogliere nuove opportunità di crescita e di ampliamento dei rapporti internazionali. Serve quindi un progetto di sviluppo che ridefinisca l’economia indirizzandola verso la produzione di beni e servizi ad alto valore aggiunto, attirando nuovi investimenti produttivi che ridiano linfa al sistema economico sammarinese. Forte preoccupazione è stata ribadita dal sindacato per la situazione occupazionale. In settembre, vista l’assenza di sbocchi alla crisi, c’è il timore che altre centinaia di lavoratori perdano il posto di lavoro, a cui si aggiungono i giovani che hanno terminato il percorso scolastico.

Circa gli indirizzi della manovra economica straordinaria per arginare gli effetti della crisi, annunciati nella seduta in corso del Consiglio Grande e Generale, tra le altre cose, la CSdL ha espresso forte contrarietà alla ipotesi di congelamento delle retribuzioni dei dipendenti pubblici per i prossimi anni. “Le politiche retributive non possono essere imposte unilateralmente – ha affermato la CSdL – ma vanno necessariamente contrattate, attraverso un tavolo di concertazione sulla politica dei redditi, che tenga conto dei molteplici fattori economici e non solo delle retribuzioni.”

Il rigore nella spesa pubblica è necessario, ma non deve tradursi in penalizzazioni dei lavoratori e dei pensionati. Occorre risparmiare attraverso una riorganizzazione della PA in grado di razionalizzare le risorse ed eliminare realmente gli sprechi. Nuove risorse per sanare il deficit pubblico e per far ripartire l’economia vanno cercate attraverso politiche di equità,  facendo emergere e tassando adeguatamente le notevoli ricchezze sommerse, e accertando i grandi patrimoni immobiliari esistenti sul nostro territorio, sui quali applicare corrispondenti tasse patrimoniali.

Ufficio Stampa CSdL