Crisi finanziaria San Marino Rtv. Un “baraccone” che costa quasi otto milioni all’anno! “Serve un nuovo piano industriale per riconsiderare le strategie aziendali”

Enrico Lazzari

In questo esercizio finanziario “c’è una perdita significativa che non compromette il funzionamento di Rtv, ma che richiede una grande attenzione”. Ecco, direttamente dal Segretario di Stato Luca Beccari (Pdcs), nel caso nei panni di Presidente dell’Eras -comproprietaria al 50% con l’italiana Rai della Tv di Stato del Titano-, la situazione attuale della San Marino Rtv estremamente ed efficacemente riassunta in una frase.

A dire il vero, però, se dal punto di vista prettamente contabile riassumere con una “perdita significativa” e una “grande attenzione” per il futuro appare corretto e sensato, alla luce del “pugno duro” adottato dal Cda della Rtv spa guidato da Pietro Giacomini con la non approvazione del bilancio in perdita di quasi due milioni di euro, nonché alle dimissioni del Direttore Genrale Andrea Vianello -in aperto contrasto (ha spiegato lui stesso nelle sua lettera di dimissioni) con il “dictat” del Cda stesso tendente a ripianare le perdite entro questo esercizio finanziario attraverso l’azzeramento delle collaborazioni e un forte ridimensionamento del personale per ottenere “subito” un risparmio di 1.450.000 euro… Alla luce del “pugno duro” del Cda e delle conseguenti dimissioni del Dg Vianello -dicevo- la situazione appare ben più seria, nonostante il Presidente di Rtv abbia rassicurato tutti confermando che le perdite del bilancio 2023 sono coperte da accantonamenti finanziari.

Ma come ha fatto la Tv di Stato a chiudere il bilancio 2023 con 1.900.000€ di perdita?

Difficile rispondere senza avere fra le mani il bilancio in questione. Ma, calcolatrice alla mano, basandoci sui dati del bilancio precedente, quello del 2022, possiamo concludere che le spese siano state di un milione e novecentomila euro superiori agli incassi, quantificabile in circa 750mila euro di introiti derivanti da “vendite e prestazioni” (erano 729mila, con trend di crescita, nel ’22), più circa 4.500.000€ di contributo Rai e 1.300.000€ di contributo deliberato dal Congresso di Stato sammarinese. Se a ciò uniamo il passivo di 1.900.000 euro possiamo concludere che la “baracca” per restare in piedi così come è oggi costa circa 8.500.000 euro ogni anno!!!

Un calcolo empirico, con un non certo limitato margine di errore visto che parte delle perdite potrebbero essere determinate da un calo di valore dei capitali (se non da una “supervalutazione precedente delle stesse), determinando sul bilancio 2023 passivi in realtà propri degli esercizi precedenti.

Sta di fatto che nessuna azienda capace di incassare -al di là dei contributi statali italiani e sammarinesi- più del 10% dei suoi costi di gestione avrebbe vita in un regime di libero mercato, dove, invece, tante piccole Tv private campano egregiamente e il settore ha permesso l’affermazione di due colossi italiani come il gruppo Cairo-La7 e l’ormai internazionale Mediaset.

Facile, quindi, individuare nella profonda crisi attuale i responsabili nel gruppo dirigenziale manageriale (fino ad ora per responsabilità Rai sempre affidato ad un giornalista e mai ad un manager, come è invece per il network radiotelevisivo di Viale Mazzini) e in quello commerciale.

Ho evidenziato, nei limiti dei dati oggi pubblici, quali sembrano essere le più pesanti criticità nella voce “spese” della Tv sammarinese: su tutti l’alto costo del lavoro (circa 3,5 milioni ogni anno) e l’alto costo di acquisto dei programmi Rai per “riempire” il palinsesto giornaliero. Ma criticità sono anche l’insignificante voce dei ricavi da vendite e prestazioni (729mln nel ’22) che conferma il pesante flop del reparto commerciale e la scarsità di autoproduzioni che, impiegando lo stesso personale già in forza alla Rtv, ridimensionerebbero di tanto il costo dei palinsesti televisivi.

Solo un -ad esempio- producendo una sorta di “San Marino Mattina”, talk-show di approfondimento sull’attualità sammarinese e delle aree limitrofe, in onda alle 7:30 alle 12:30, permetterebbe di ridurre di almeno il 35% i costi di acquisto del materiale Rai, con tanto di apertura di nuovi mercati e settori in cui raccogliere inserzionisti. Per non parlare, poi, di una valorizzazione -sempre in senso di “spinta” alla raccolta pubblicitaria- di un collaboratore del calibro di Luciano Onder, riconosciuto come il più autorevole e seguito divulgatore in materia medica e farmaceutica, settore quest’ultimo fra i più importanti per il mercato pubblicitario radiotelevisivo italiano.

Abbiamo dato mandato al Cda -ha spiegato Beccari- di predisporre un piano industriale pluriennale per un riposizionamento della RTV sotto il profilo gestionale del prodotto, confermando la disponibilità dello Stato, espressa anche dal socio Rai, di accompagnare questo periodo con degli interventi che permettano all’emittente di superare il periodo di squilibrio. Occorre una razionalizzazione dei costi che però non diventi un taglio di personale. Devono essere fatti prima degli interventi sulla gestione, riconsiderate alcune strategie aziendali.

Tralasciando la -per me- assurdità di incaricare il Cda che ha portato la Tv a questo dissesto per la  realizzazione di un piano industriale -sarebbe forse meglio prima sostituirlo con chi ha più dimestichezza con i numeri e le gestioni aziendali, piuttosto che indicandoli sulla base di più o meno presunte “fedeltà” politiche- la parola magica per la rinascita e la successiva costante crescita della Tv di Stato del Titano sembra essere stata individuata dal Presidente Eras: “Riconsiderazione delle strategie aziendali”! La chiave sta tutta qua, nel dar vita ad una Tv sostenibile e al tempo stesso autorevole, forte di un carattere più “romagnol-sammarinese” che internazionale “a caso” come ora; con sempre meno Alan Fredman e più Luciano Onder, ovvero con programmi autoprodotti capaci di aprire al “commerciale” -magari, a sua volta, da rinnovare in toto al più presto- le porte di nuovi mercati pubblicitari.

E’ possibile che nonostante il palinsesto presenti un programma sulla salute condotto e realizzato da Luciano Onder, su San Marino Rtv non ci sia neppure la pubblicità di un medicinale da banco?

Enrico Lazzari

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