Continuiamo con la speciale zuppa di Porro straniera. Grazie ad un nostro amico analista che vuole mantenere l’anonimato, il commento degli articoli tratti dai giornali stranieri.
Gideon Rachman è un editorialista del Financial Times dalle analisi spesso particolarmente raffinate, talvolta però, rappresenta un punto di vista cosmopolitista che in certi ambienti della Gran Bretagna sembra aver sostituito l’antica visione imperiale, peraltro mantenendone alcuni tratti tradizionali per esempio contro avversari storici di Londra, da quei maledetti dei russi che contrastavano il dominio britannico in Afghanistan a quegli impiccioni di ebrei che costituendo Israele hanno contribuito a minare l’egemonia del Regno Unito in Medio Oriente. Tracce di questo atteggiamento si colgono in un’opinione di Rachman dell’1 aprile nella quale si descrive un Benjamin Netanyahu teso rozzamente a cercare alleanze solo con nazionalisti tipo Jair Bolsonaro, o persino Rodrigo Duterte, o anche Viktor Orbàn, nonostante quest’ultimo nel suo contrasto agli interventi di George Soros esprima (Rachman dixit) un fondo di antisemitismo.