Il pm Walter Cotugno ha chiesto 20 anni e 7 mesi di reclusione per il comandante del cargo Jolly Nero, Roberto Paoloni, nel processo per il crollo della Torre Piloti del porto di Genova abbattuta dal cargo della società Ignazio Messina, in manovra il 7 maggio 2013. Il crollo della Torre aveva provocato 9 morti e 4 feriti. Paoloni, con altre quattro persone, è imputato di omicidio colposo plurimo, crollo di costruzioni, attentato alla sicurezza dei trasporti. Tra le contestazioni elencate dal pm, si legge che «Il comandante Paoloni non è intervenuto sull’esecuzione della manovra della Jolly Nero demandando l’operazione al pilota, non ha impedito che la nave andasse a velocità sostenuta né ha fatto trasferite i comandi in apparato motore, cosa questa che poteva rappresentare una precauzione visto il guasto del contagiri. La sua caratteristica è stata quella del silenzio». «Paoloni – ha detto il pm – è accusato di non aver dato l’allarme. È lui che doveva azionare il segnale di pericolo anche con il fischio e avvertire via radio la Torre di controllo per consentire alle persone presenti nelle costruzioni di mettersi in salvo».
17 anni per il manager
Nei giorni scorsi il pm ha chiesto diciassette anni di reclusione per Giampaolo Olmetti, consigliere di amministrazione e delegato all’armamento della Ignazio Messina & C. Olmetti deve rispondere degli stessi capi d’imputazione mossi a Paoloni. Gli altri imputati sono il pilota Antonio Anfossi, il primo ufficiale Lorenzo Repetto, il direttore di macchina Franco Giammoro. Tra gli imputati anche Cristina Vaccaro, terzo ufficiale accusata solo di falso mentre la società Messina è imputata per responsabilità amministrativa ed è citata come responsabile civile.
«Violazioni sistematiche»
Il pm ha pure chiesto l’interdizione temporanea dagli uffici direttivi e perpetua dai pubblici uffici. «Giampaolo Olmetti non ha mai analizzato bene la situazione o disposto azioni correttive per evitare il ripetersi di situazioni di pericolo con le navi della flotta Messina tenendo conto anche di oltre una ventina di casi precedenti», ha detto il pm durante la requisitoria. Il pm ha parlato ampiamente del sistema sms per la gestione della sicurezza e del codice ISM, normativa internazionale recepita anche dall’Italia riguardante la sicurezza della navigazione. «Il codice – ha detto – spiega cosa deve fare la Compagnia per garantire la sicurezza. Dopo alcuni incidenti e situazioni di pericolo è necessario che vengano adottate le procedure per evitarne altri». «In questa gestione – ha aggiunto – erano da analizzare precedenti incidenti facendo azioni correttive per evitare il ripetersi di situazioni pericolose. Sono stati analizzati oltre 20 casi nei quali ci sono state situazioni pericolose con le navi della società Messina e Olmetti non ha mai fatto quello che le norme obbligavano a fare. Per circa un decennio c’è stata la violazione sistematica degli obblighi di legge». Il Corriere della Sera