Un appartamento di edilizia popolare trasformato in base operativa per lo spaccio e deposito di munizioni. È quanto hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna che, nelle scorse ore, hanno fatto scattare le manette ai polsi di un 22enne di origini siciliane nel quartiere Casteldebole, sequestrando quasi due etti di cocaina, un ingente somma di denaro e proiettili detenuti illegalmente.
L’operazione, descritta in un comunicato diffuso oggi dall’Arma, nasce da una attenta attività di monitoraggio del territorio. La zona di Casteldebole, infatti, era stata segnalata più volte ai militari come punto nevralgico per la compravendita di stupefacenti, un viavai che ha insospettito gli investigatori e li ha condotti dritti alla porta del giovane, residente in città, disoccupato e già noto alle forze dell’ordine per precedenti di polizia.
Una volta acquisite le informazioni necessarie, i Carabinieri hanno deciso di intervenire con una perquisizione domiciliare. Il blitz ha confermato i sospetti: all’interno dell’abitazione i militari hanno rinvenuto 178 grammi di cocaina, pronta per essere immessa sul mercato, e tutto il necessario per il confezionamento, inclusi tre bilancini di precisione. A colpire l’attenzione degli inquirenti è stato anche il ritrovamento di un vero e proprio “tesoretto”: 8.640 euro in contanti, una cifra considerata incompatibile con lo stato di disoccupazione del 22enne e ritenuta provento dell’attività illecita.
Ma non c’era solo droga. Durante le operazioni di ricerca sono spuntati anche due proiettili calibro 7,65, detenuti abusivamente, circostanza che aggrava la posizione dell’indagato e apre interrogativi su possibili collegamenti con ambienti criminali più strutturati. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro.
Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, per il giovane si sono aperte le porte del carcere. Deve rispondere delle accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi. L’intervento rientra nella più ampia strategia di controllo delle periferie messa in campo dall’Arma per contrastare il degrado e l’illegalità nelle zone residenziali più esposte.













