Proseguono oggi a Bologna, davanti alla Corte d’Assise, le arringhe difensive nel processo per l’omicidio di Sofia Stefani. L’avvocato Claudio Benenati, legale di Giampiero Gualandi, ha incentrato la sua strategia sul descrivere il rapporto tra l’ex comandante e la vittima come un legame sentimentale profondo e non come una mera relazione sessuale, nel tentativo di smontare il movente dei futili motivi contestato dall’accusa.
Gualandi, 63 anni, è accusato di omicidio volontario aggravato per la morte della collega 33enne, avvenuta il 16 maggio 2024 a causa di un colpo partito dalla sua pistola d’ordinanza. Mentre la Procura, che ha chiesto la condanna all’ergastolo, sostiene si sia trattato di un gesto volontario, la difesa parla di un colpo partito accidentalmente durante una colluttazione.
In aula, l’avvocato Benenati ha sostenuto che analizzare solo i messaggi a contenuto erotico tra i due sarebbe riduttivo. Ha evidenziato come nelle loro chat la parola “amore” compaia 56 volte e come si scambiassero poesie, elementi che, secondo la difesa, dimostrano un coinvolgimento emotivo reciproco, simile a quello di due adolescenti, e non una semplice relazione fisica.
Il legale ha inoltre affrontato il tema delle pratiche BDSM emerse durante le indagini, sottolineando come si trattasse di fantasie condivise e consensuali. Secondo la difesa, non vi sarebbe traccia di un rifiuto da parte di Sofia Stefani, descrivendo il loro rapporto come paritetico e privo di prevaricazione. L’avvocato ha concluso definendo la loro relazione “ordinaria”, seppur extraconiugale, caratterizzata da affetto e aspettative comuni, e ha ricordato come la vittima non si fosse mai lamentata di presunti episodi violenti. Le arringhe difensive si concluderanno in giornata.












