Una mattinata tranquilla dell’estate 2021, a Novafeltria, fu interrotta da un boato proveniente dalla cava dell’alta Valmarecchia, dove erano in corso lavori programmati con esplosivi. Durante le operazioni, una pietra proiettata dall’esplosione superò il perimetro di sicurezza e colpì un pensionato di 74 anni che si trovava a circa cento metri di distanza, intento a curare il proprio orto.
Il ferito riportò inizialmente lesioni giudicate guaribili in 15 giorni, poi rivalutate in 40 giorni dopo ulteriori accertamenti. Nei mesi successivi l’uomo è stato risarcito integralmente, ma l’episodio ha aperto un fascicolo giudiziario.
Le indagini, condotte dalla Protezione civile in materia di esplosivi insieme ai carabinieri di Novafeltria, hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone: l’amministratore della società incaricata dei lavori, l’operaio addetto al brillamento delle mine e l’ispettore responsabile della mappatura della zona e delle procedure di sicurezza.
Nell’udienza predibattimentale tenutasi ieri, l’amministratore della società è stato prosciolto, mentre l’ispettore è stato ammesso alla messa alla prova. Diversa la posizione dell’operaio, per il quale il giudice ha disposto il rinvio a giudizio con l’accusa di lesioni.
L’incidente ha suscitato attenzione anche per una circostanza particolare: l’anticipo delle operazioni di brillamento alle prime ore del mattino, deciso per il deterioramento delle cariche esplosive a causa delle alte temperature. Una scelta che potrebbe aver contribuito a cogliere di sorpresa il pensionato, presente nei pressi della cava al momento dell’esplosione.