Una richiesta assurda, nata probabilmente dall’alcol e degenerata in violenza, è costata una condanna penale a un uomo che due settimane fa aveva creato il panico in centro a Cesena. Alla guida di un furgone, si era fermato in via IV Novembre pretendendo una sigaretta da due passanti, accompagnando la pretesa con la minaccia di “ammazzarli” se avessero rifiutato. Quello che non poteva immaginare era che si trattasse di due poliziotti fuori servizio.
Gli agenti, inizialmente impegnati a calmarlo, erano stati aggrediti con un oggetto metallico e avevano riportato lesioni giudicate guaribili in pochi giorni dal Pronto soccorso. L’intervento immediato li aveva messi in grado di bloccare l’uomo, poi arrestato.
Il protagonista di questa vicenda è Badreddine Ouchane, marocchino del 1988, oggi processato a Forlì con rito abbreviato. Difeso dall’avvocato Umberto Calzolari, ha ottenuto uno sconto di pena rispetto alla richiesta del pubblico ministero Massimo Maggiori, che aveva sollecitato 1 anno e 4 mesi. La giudice Ramona Bizzarri ha riconosciuto la colpevolezza ma ha limitato la condanna a 8 mesi, disponendo anche la confisca del tubo metallico — in realtà uno strumento da furgone, non un’arma preparata per colpire.
Il caso risale a sabato 7 settembre, in un tratto di strada dove hanno sede strutture legate alla formazione delle forze dell’ordine. Secondo alcune ricostruzioni, Ouchane quella sera avrebbe minacciato anche altre persone prima di trovarsi di fronte, ironia del destino, due poliziotti non in divisa.
L’uomo, incensurato, con regolare permesso di soggiorno e un’occupazione lavorativa, ha ottenuto la sospensione condizionale della pena. Una conclusione che chiude la vicenda giudiziaria, ma che resta emblematica: bastano poche ore di follia e un gesto spropositato per trasformare una banale richiesta di una sigaretta in una condanna penale.