Il processo per diffamazione aggravata che vede contrapposti il sindaco di Pennabilli, Mauro Giannini, e l’ex vicesindaco di Rimini, Ferdinando Piccari, è entrato nel vivo. Durante la sua testimonianza in tribunale, Giannini ha aperto a una possibile risoluzione della controversia, dichiarando di essere pronto a ritirare la querela in cambio di scuse pubbliche.
La vicenda ha origine da un commento pubblicato da Piccari su Facebook nel 2023. Il post, apparso sul gruppo “Orizzonte Comune”, criticava un’ordinanza anti-profughi emessa dal sindaco Giannini. In quel contesto, Piccari aveva utilizzato termini fortemente offensivi per descrivere il primo cittadino, definendolo “miserevole, repellente e vomitevole” e auspicando che venisse pubblicamente deriso.
In aula, il sindaco di Pennabilli ha voluto distinguere tra la critica politica, che ha dichiarato di accettare, e l’offesa personale. Ha inoltre specificato di non essere mosso da interessi economici, non avendo richiesto alcun risarcimento, e che la sua unica condizione per chiudere il caso sarebbe una scusa formale da parte dell’imputato.
Piccari, difeso dall’avvocato Moreno Maresi, ha scelto di affrontare il processo opponendosi a un precedente decreto penale di condanna che prevedeva una sanzione di 300 euro. La sua difesa si basa sulla volontà di affermare il diritto alla critica politica. Il processo è stato aggiornato a marzo per consentire l’audizione dei testimoni citati dalla difesa.












