Le forze dell’ordine hanno portato a termine un’operazione decisiva per fare luce sulla brutale aggressione avvenuta lo scorso luglio a Reggio Emilia, arrestando due dei cinque ragazzi coinvolti. L’intervento, che ha coinvolto i carabinieri di Reggio Emilia con il supporto dei colleghi di Rimini e Benevento, ha portato all’esecuzione di misure cautelari che fanno luce su un episodio di violenza e prepotenza che aveva sconvolto la comunità locale.
L’episodio risale all’estate del 2024, quando un gruppo di adolescenti tra i 17 e i 18 anni aveva preso di mira un giovane di 19 anni. Dopo averlo deriso mentre si trovava a bordo di un autobus di linea, i giovani lo avevano seguito alla fermata, dove lo avevano aggredito con calci, pugni e una bottiglia rovesciata in testa. La violenta colluttazione si era conclusa con il furto del telefono e di altri effetti personali della vittima. La brutalità dell’attacco aveva attirato l’attenzione di tutta la città, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza dei giovani.
Le indagini condotte dagli inquirenti si sono basate sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza, le testimonianze raccolte e un video pubblicato dagli stessi aggressori sui social media, che ha fornito elementi decisivi per l’identificazione dei responsabili. Attraverso queste prove, i carabinieri sono riusciti a risalire ai cinque ragazzi, tutti residenti nella zona, tra cui alcuni minorenni. In particolare, tre adulti sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere: due sono già stati arrestati, mentre uno si trova ancora nel mirino degli investigatori. I due minorenni coinvolti sono stati trasferiti in un istituto penale minorile, su disposizione del Tribunale dei Minori di Bologna.
Le indagini sono ancora in corso e si stanno concentrando anche sulla presenza di alcuni dei giovani coinvolti nel territorio di Rimini, dove si trovavano alcuni di loro al momento dell’arresto.












