Cronaca. Eindhoven, 180 tifosi del Napoli arrestati e poi espulsi prima del match di Champions League: proteste e intervento delle autorità italiane

Circa 180 tifosi del Napoli sono stati fermati e successivamente allontanati da Eindhoven nella notte precedente alla sfida di Champions League contro il PSV. Le autorità locali hanno motivato l’intervento come misura preventiva per garantire la sicurezza della città, in particolare dopo la creazione di una zona di sicurezza ad alto rischio istituita dal sindaco Jeroen Dijsselbloem.

Secondo le informazioni ufficiali, tutti i tifosi fermati hanno visto annullati i loro biglietti e gli atti relativi alla vicenda sono stati trasmessi alla Questura di Napoli per valutare l’emissione di eventuali daspo. La polizia olandese ha precisato che non si sono verificati disordini o scontri con altri supporter, e che l’intervento mirava a prevenire potenziali incidenti, richiedendo ai tifosi di lasciare il centro città. Alcuni dei fermati non erano in possesso di biglietti per la partita.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha confermato di seguire personalmente il caso. L’Ambasciata italiana all’Aja e agenti della Digos sono già intervenuti per fornire assistenza ai tifosi e garantire il rispetto dei loro diritti.

Tra i tifosi coinvolti, molti hanno espresso indignazione per le modalità dei controlli. Fabio, uno dei supporter, ha raccontato di essere stato perquisito e trattenuto senza aver commesso alcuna violazione, definendo il trattamento ricevuto “scandaloso”. Ha sottolineato che, oltre alla perdita dei biglietti, non è stato consentito loro di assistere alla partita e che le autorità locali hanno minacciato possibili provvedimenti da parte della polizia italiana.

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla gestione della sicurezza negli eventi sportivi internazionali e sulla tutela dei tifosi, evidenziando le difficoltà di coordinamento tra autorità locali e istituzioni estere in contesti ad alto rischio.