La fase più critica del maltempo che ha colpito la regione durante le festività natalizie sembra essere ormai alle spalle. I corsi d’acqua principali, che avevano destato forte preoccupazione nelle scorse ore, hanno registrato una significativa diminuzione dei livelli idrometrici, consentendo il progressivo ritorno alla normalità per i cittadini allontanati preventivamente dalle proprie abitazioni.
Nella giornata di ieri i fiumi Senio, Santerno e Lamone sono scesi al di sotto della soglia 3, il livello rosso di massimo allarme. Nonostante il passaggio dei colmi di piena attesi e le intense precipitazioni, che sul Senio hanno fatto registrare cumulate superiori ai 150 millimetri, non si sono verificate rotture degli argini né fenomeni di tracimazione nella pianura ravennate. A fronte del miglioramento della situazione idraulica, l’allerta rossa è stata declassata ad arancione per le zone di pianura delle province di Bologna, Ravenna e Ferrara.
Il calo dei livelli dell’acqua ha permesso il rientro nelle proprie case delle 209 persone che avevano trovato ospitalità nei punti di accoglienza allestiti dalla protezione civile. Le ordinanze di evacuazione erano state firmate dai sindaci l’altro ieri, proprio durante il giorno di Natale, ma già dalle prime ore di ieri mattina le famiglie hanno potuto lasciare le strutture d’emergenza.
Sulla gestione dell’evento è intervenuto il presidente della Regione, Michele de Pascale, il quale ha osservato come la circolazione atmosferica degli ultimi giorni sia stata molto simile a quella del 2023, con piogge estremamente abbondanti e persistenti. Il governatore ha però evidenziato una differenza sostanziale rispetto al passato: in questa occasione il sistema di difesa idraulica ha retto, senza registrare cedimenti strutturali. Secondo de Pascale, questo esito positivo è frutto dei lavori già eseguiti, anche se conferma l’urgenza di proseguire con numerosi altri interventi strutturali.
Il presidente ha inoltre commentato le misure precauzionali adottate, riconoscendo il disagio e la rabbia dei cittadini costretti ad abbandonare le proprie case in giorni dedicati alla serenità familiare. Tuttavia, ha ribadito che le evacuazioni temporanee restano fondamentali per la tutela dell’incolumità pubblica, specialmente a fronte di colonne d’acqua che hanno raggiunto altezze tra i 10 e i 15 metri. Anche se contenute entro gli argini, tali masse d’acqua rappresentano un pericolo che non può essere sottovalutato.
Dopo aver espresso gratitudine verso tutto il sistema di protezione civile impegnato nel monitoraggio, de Pascale ha assicurato che l’attenzione non calerà. Sebbene il pericolo di tracimazione si stia allontanando col diminuire delle portate, la pressione esercitata sulle arginature per un tempo prolungato richiede ancora controlli tecnici rigorosi e una costante sorveglianza per garantire la piena sicurezza dei territori.













