Cronaca. Estorsione a luci rosse a Rimini, chiesti quasi 4 anni per l’ivoriano accusato di essere il ricattatore

La Procura di Rimini ha chiesto una condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione per un uomo di 30 anni, accusato di estorsione aggravata ai danni di due giovani. Le vittime, un 25enne riminese e un 26enne milanese, sarebbero state costrette a pagare circa 3.000 euro ciascuna per evitare la pubblicazione online di video intimi. L’imputato, un cittadino ivoriano residente nel Milanese, è attualmente a processo con rito abbreviato.

La trappola, secondo la ricostruzione effettuata dai Carabinieri, sarebbe scattata all’interno di un canale Telegram. Le due vittime sarebbero state adescate da un profilo riconducibile a una ragazza, che dopo uno scambio di messaggi provocanti avrebbe inviato un proprio video intimo. A quel punto, la finta interlocutrice avrebbe convinto i due giovani a filmarsi a loro volta in atti di autoerotismo. Non appena ricevuti i filmati, i ricattatori avrebbero registrato le performance per poi avviare la fase estorsiva.

Sono iniziate così una serie di pressanti richieste di denaro per evitare la diffusione dei video sul web. Le somme, inizialmente di 100 euro, sono progressivamente aumentate fino a raggiungere i 1.500 euro, versate tramite bonifici o ricariche su carte prepagate intestate a persone sempre diverse. L’indagine è partita nel marzo del 2023, quando il 25enne riminese, stanco delle continue richieste, ha deciso di denunciare tutto ai Carabinieri.

L’attività investigativa ha permesso di individuare il 30enne ivoriano come presunto responsabile. Durante una perquisizione nella sua abitazione, i militari hanno sequestrato una quindicina di carte prepagate appartenenti ad altre persone, ritenute lo strumento per incassare il denaro. L’accusa, sostenuta in aula dal pubblico ministero Luca Bertuzzi, è di estorsione aggravata in concorso con altre persone al momento rimaste sconosciute.

Nell’ambito del processo con rito abbreviato, che si sta svolgendo davanti al Giudice per le indagini preliminari di Rimini, la procura ha formalizzato la sua richiesta di condanna. L’imputato è difeso dall’avvocato Umberto De Gregorio. La prossima udienza è stata fissata per il 21 febbraio, data in cui la parola passerà alla difesa prima che il giudice emetta la sentenza.