Durante i Martedi d’estate del 12 luglio 2022, nel centro di Faenza, un volontario dell’Associazione nazionale carabinieri venne picchiato da un automobilista che pretendeva di attraversare corso Garibaldi nonostante la chiusura della strada per l’evento. L’aggressore, un 54enne residente a Faenza, e’ stato condannato dal giudice di pace al pagamento di una multa e al risarcimento dei danni.
Il procedimento e’ arrivato in aula martedi, quando il 54enne, difeso dall’avvocato Simonetta Morgagni, ha dovuto rispondere dell’accusa di lesioni. La sentenza ha stabilito una multa di 950 euro e un risarcimento di mille euro per la vittima, il 71enne imprenditore Canzio Camuffo, originario di Chioggia e da anni residente a Faenza, assistito dall’avvocato Domizio Piroddi.
Secondo la ricostruzione di Camuffo, quella sera stava svolgendo servizio come volontario all’inizio di corso Garibaldi, indirizzando gli automobilisti verso percorsi alternativi. L’uomo ha spiegato che un automobilista aveva insistito per passare nonostante il divieto, generando una discussione che sembrava essersi chiusa. Poco dopo pero’, sempre secondo il suo racconto, l’automobilista sarebbe tornato indietro e lo avrebbe aggredito, spingendolo contro un muro e colpendolo con violenza al collo e alla testa. Camuffo ha riferito di essersi difeso sollevando una transenna, mentre alcune persone intervenivano per separarli. Il volontario venne poi medicato al Pronto soccorso di Faenza, dove fu dimesso con una prognosi iniziale di 6 giorni, successivamente prolungata di altri 7.
La versione di Camuffo e’ stata confermata da altri presenti: una collega volontaria dell’Associazione carabinieri, un commerciante con un banchetto nella zona e un cittadino che aveva assistito alla scena. Tutti hanno descritto un episodio improvviso e violento, avvenuto in un contesto che avrebbe dovuto essere sereno.
In aula ha parlato anche l’imputato, che ha descritto una dinamica opposta. Ha affermato di aver spiegato al volontario di abitare in zona e di avere il permesso per transitare. Ha sostenuto che Camuffo gli avrebbe risposto in modo brusco e gli avrebbe mostrato uno spray al peperoncino, simulando il gesto di spruzzarlo. Ha aggiunto di avere semplicemente scansato la mano senza colpire il volontario, accusando invece quest’ultimo di avergli lanciato contro la transenna.
Dopo aver ascoltato tutti i testimoni, il giudice di pace ha ritenuto piu’ credibile la ricostruzione della vittima e ha condannato il 54enne. Soddisfazione e’ stata espressa da Camuffo e dal suo legale, che ha sottolineato come episodi di questo tipo dimostrino la necessita’ di rispettare maggiormente i volontari impegnati in servizi pubblici gratuiti.













