Si è chiusa con una pena di due anni di reclusione la vicenda processuale a carico di un ventinovenne di origine straniera, finito in manette lo scorso 5 dicembre al culmine di un’operazione congiunta tra Polizia di Stato e Carabinieri. L’uomo era alla guida di un veicolo intercettato dalle forze dell’ordine durante un servizio mirato al contrasto dei furti in abitazione.

La dinamica dei fatti ha visto l’attivazione dei sistemi di videosorveglianza ai varchi d’accesso della città, che hanno segnalato la presenza di una vettura sospetta con quattro persone a bordo provenienti da fuori provincia. Ignorato l’ordine di fermarsi, il conducente ha ingaggiato una pericolosa fuga terminata in zona San Lorenzo in Noceto, dove i malviventi hanno speronato una pattuglia provocando lievi ferite a due agenti. Approfittando dell’oscurità e della zona rurale, tre dei complici sono riusciti a dileguarsi nei campi, mentre il ventinovenne è stato bloccato e tratto in arresto.
La perquisizione del mezzo ha rivelato una dotazione tecnica di livello professionale e un ingente quantitativo di refurtiva. Nell’abitacolo sono stati recuperati oltre settemila euro in contanti, insieme a orologi di pregio, borse e altri beni sottratti durante recenti raid nel Forlivese. Oltre al bottino, gli inquirenti hanno sequestrato un vero e proprio kit per lo scasso comprensivo di flessibili, piedi di porco, una cesoia idraulica e una scala telescopica. A confermare la scaltrezza del gruppo criminale, anche il ritrovamento di un dispositivo jammer per oscurare le frequenze e di ricetrasmittenti.
L’imputato è comparso venerdì scorso davanti al giudice Andrea Priore. Difeso dall’avvocato Alessandro Falzoni, doveva rispondere delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e ricettazione. Il tribunale, valutati gli elementi probatori raccolti nonostante la latitanza dei complici, ha emesso la sentenza di condanna.












