Dovranno rispondere dell’accusa di lesioni aggravate davanti al Tribunale di Rimini i due uomini, padre e figlio, ritenuti responsabili di un’aggressione ai danni di un operatore ecologico. La vicenda giudiziaria sta per entrare nel vivo con l’apertura del dibattimento, a seguito della decisione del Giudice per l’udienza preliminare che ha disposto il rinvio a giudizio per entrambi gli imputati.
I fatti contestati risalgono all’estate del 2023 e si sono svolti nel comune di Gemmano. Secondo la ricostruzione effettuata dai Carabinieri all’epoca dell’evento, la scintilla che ha scatenato la violenza sarebbe stata una banale discussione legata al conferimento dei rifiuti. La vittima, un netturbino sessantunenne residente in Valconca, aveva notato i due uomini mentre gettavano la spazzatura nel cassonetto in modo non corretto e si era permesso di richiamarli al rispetto delle regole.
Quel rimprovero verbale, tuttavia, non sarebbe stato accettato dai due interlocutori – il padre sulla sessantina e il figlio trentenne – che avrebbero reagito passando alle vie di fatto. L’operatore ecologico era stato aggredito fisicamente, riportando ferite che, sebbene non giudicate gravi dal punto di vista medico, sono state sufficienti a configurare il reato di lesioni aggravate, considerando anche il contesto lavorativo in cui si trovava la persona offesa.
A distanza di oltre due anni dall’accaduto, la giustizia presenta il conto. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 18 dicembre. In aula sarà presente anche il lavoratore vittima del pestaggio, che ha scelto di costituirsi parte civile tramite il proprio legale di fiducia, l’avvocato Alessandro Frisoni, per chiedere il risarcimento dei danni subiti durante l’esercizio delle sue funzioni.













