Cronaca. Imola, tentato omicidio in via Selice: il presunto responsabile tunisino resta in carcere

Una violenta lite scoppiata nella notte tra domenica e lunedi in un appartamento di via Selice interna a Imola si è trasformata in un grave episodio di cronaca che ha portato a un arresto per tentato omicidio. L’intervento tempestivo della polizia ha evitato conseguenze ancora più drammatiche, ma nell’azione è rimasto ferito anche un agente.

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, tutto è iniziato quando un condomino ha chiamato la polizia dopo aver sentito urla e colpi provenire dal pianerottolo. Un uomo stava prendendo a calci la porta dell’appartamento accanto, impugnando un coltello e minacciando il residente. Quando la pattuglia è arrivata, la porta era già stata sfondata e all’interno si trovava un 39enne tunisino ferito al volto da una coltellata che aveva sfiorato collo e giugulare. L’aggressore, invece, si era allontanato.

Mentre gli agenti assistevano i soccorritori e raccoglievano le prime testimonianze, qualcuno ha suonato al campanello dell’alloggio. Gli operatori sono scesi e si sono trovati davanti un uomo armato di una spranga di ferro, corrispondente alla descrizione fornita poco prima. Il ferito, che in quel momento veniva portato via dal personale sanitario, lo ha riconosciuto immediatamente.

Ne è seguito un intervento complesso: l’uomo, un 32enne marocchino, avrebbe tentato di colpire nuovamente la vittima e non ha esitato a scagliarsi anche contro i poliziotti, ferendone uno al polpaccio. Con l’aiuto dei carabinieri arrivati in supporto, il presunto aggressore è stato immobilizzato e arrestato. Al termine delle procedure è stato condotto in carcere, dove si trova tuttora.

Dalle prime dichiarazioni raccolte, il 39enne ha spiegato di aver ospitato l’uomo in casa per un certo periodo, salvo poi chiedergli di andarsene per divergenze sulla convivenza. Nel pomeriggio di domenica aveva lasciato i suoi effetti personali fuori dalla porta, e l’ospite li aveva prelevati senza incidenti. La successiva irruzione avvenuta nella notte confermerebbe, secondo gli investigatori, che l’intento non fosse quello di un semplice chiarimento.

Il 32enne, privo di permesso di soggiorno e senza una dimora stabile, deve ora rispondere di numerosi reati: tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, minacce gravi, violenza privata e possesso di oggetti atti a offendere, tra cui un coltello a serramanico e una spranga di metallo.

Le indagini proseguono per definire con precisione la dinamica e le responsabilità dell’accaduto, mentre l’uomo ferito ha ricevuto una prognosi di dieci giorni e l’agente contuso guarirà in cinque.