Micro telecamere nascoste nei bagni e nelle camere all’interno di un condominio de L’Aquila. Sono state scoperte dalla polizia dopo l’apertura di un’indagine, contro ignoti e per interferenze nella privacy, da parte della Procura della Repubblica del capoluogo abruzzese, in seguito alla presentazione di tre denunce.
Tra i sospettati ci sarebbe un 50enne, originario dell’Aquila e i titolari di una impresa costruttrice che, recentemente, ha eseguito i lavori di ristrutturazione per il bonus 110%. Nel corso di una prima perquisizione della polizia della Questura sono stati trovati, in alcuni appartamenti, precisamente in camere da letto e bagni, delle microtelecamere.
La telecamera nascosta in una specchio
La Polizia di Stato dell’Aquila si è attivata, nella giornata del 27 ottobre scorso, dopo una denuncia presentata in Questura da una ragazza che appariva particolarmente scossa poiché aveva rinvenuto una micro telecamera, con trasmettitore wireless, celata nello specchio del bagno dell’abitazione ove vive in affitto, in un palazzo della periferia ovest del capoluogo.
Dopo un’attenta valutazione dei fatti raccontati dalla ragazza e avviate nell’immediatezza le indagini, veniva presentata una richiesta, prontamente accolta dal magistrato di turno, di decreto di perquisizione, anche informatica, a carico del proprietario di casa, che veniva eseguita nella stessa giornata di lunedì.
Denunciato il proprietario di casa
Dalla perquisizione sono emersi elementi probatori a carico di quest’ultimo, che è risultato proprietario, oltre dell’appartamento ove alloggiava la giovane, di tutti gli altri appartamenti ubicati nello stesso condominio. In particolare, sul cellulare dell’uomo risultava installata un’applicazione che gli permetteva di gestire e visualizzare le telecamere installate nel bagno della ragazza e di numerose altre telecamere, installate negli altri appartamenti. A quel punto sono scattati i controlli della polizia anche nelle altre abitazioni dove sono state trovate altre telecamere nascoste nei bagni. Ulteriori telecamere, ancora incartate e pronte per essere installate, sono state ritrovate anche nell’auto, nell’abitazione e nel garage in uso allo stesso soggetto, oltre a ottantamila euro in contanti, presumibilmente proventi delle attività illecite.
Alla luce di quanto emerso, l’uomo, un aquilano di 56 anni, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’articolo 615 bis C.P. (interferenza illecita nella vita privata), anche se non si esclude che la posizione dello stesso possa ulteriormente aggravarsi al termine delle indagini.
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