E’ ripreso oggi il processo a Chiara Petrolini, la giovane accusata di aver partorito e seppellito i suoi due figli neonati nel cortile della sua casa a Vignale di Traversetolo, nel Parmense. La donna è arrivata in aula insieme all’avvocato Nicola Tria. Prima di lei è arrivato accompagnato dalla sua avvocata, Monica Moschioni, anche l’ex fidanzato Samuel Granelli. È stata confermata, di altri 90 giorni, la custodia cautelare di Petrolini.
Il primo bimbo ritrovato rimasto in vita per qualche minuto
In base a quanto riferito dalla dottoressa Valentina Bugelli, dottoressa della Medicina legale dell’università di Parma, il bambino ritrovato il 9 agosto 2024 sarebbe nato vivo. Tutte le prove docimastiche (tra cui il test dei polmoni del piccolo, risultati dal colorito roseo, e la prova di galleggiamento in acqua), infatti, sono risultate positive, pertanto si può affermare che il neonato al momento del parto era vivo. Sempre secondo quanto riferito da Bugelli, il neonato (il secondo avuto da Petrolini) sarebbe sopravvissuto pochi minuti dal momento del taglio del cordone. Nel corso dell’udienza, è emersa anche la causa del decesso dello stesso neonato, attribuita probabilmente a uno choc emorragico acuto, identificato nel taglio del cordone, con un oggetto tagliente, e a un’emorragia acuta.
“L’atto respiratorio l’ha compiuto e più di uno”, ha affermato la dottoressa Bugelli durante l’udienza confermando che il secondo bambino partorito avrebbe compiuto, e più di uno, l’atto respiratorio. La dottoressa ha stimato qualche minuto, 4/5 minuti o al massimo 7, il tempo in cui il neonato potrebbe essere rimasto in vita dopo il parto. “Di solito, il primo atto respiratorio è l’atto del vagito del bambino, quindi se non ci sono problemi fa l’atto respiratorio e piange – ha puntualizzato -. A volte, può succedere che faccia un atto respiratorio e non pianga. L’atto respiratorio l’ha compiuto e più di uno (in questo caso, ndr)”.
La medica legale ha confermato che dai resti scheletrici non si potrà mai avere la causa certa del decesso del primogenito, partorito e morto nel 2023. Come riferito da Bugelli, in aula, anche il primo parto di Petrolini sarebbe, quindi, avvenuto in totale autonomia e, probabilmente, in assenza di complicanze ostetriche, che avrebbe permesso un recupero rapido delle sue condizioni. In base a quanto emerso, il primogenito di Petrolini è nato a termine, presumibilmente alla 40esima settimana e in queste condizioni è rara, per la medica legale, una morte endouterina che si potrebbe verificare in un caso su un milione.
Lo psichiatra: “Petrolini non ha disturbo documentabile”
Secondo Mario Amore, psichiatra e consulente, “Chiara Petrolini non ha un disturbo psichiatrico chiaramente documentabile all’interno del manuale, non ci sono malattie mentali chiare organicamente definite”. Rispondendo alle domande del pubblico ministero, lo specialista ha anche risposto a una domanda relativa a eventuali disturbi di personalità. “Per poter parlare di disturbo di personalità deve essere abituale e avere una certa durata. Petrolini non ha disturbo di personalità, vi sono dei tratti che andremo a delineare quando riterrete”, ha chiarito. Infine, alla domanda se Petrolini avesse capacità di intendere e di volere al momento dei fatti, Amore ha precisato che la giovane “ha piena capacità di intendere e volere“, relativamente all’episodio indicato.












