Il processo per il brutale omicidio di Pierina Paganelli, l’anziana 78enne riminese trovata senza vita in Via del Ciclamino, si concentra in questi giorni cruciali sull’analisi delle intercettazioni ambientali. Un elemento chiave emerso nell’ultima udienza è la discussione attorno alla perizia fonica effettuata sui rumori catturati dalla videocamera installata nel garage del complesso residenziale.
L’attenzione della corte si è focalizzata sulle registrazioni relative sia alla sera in cui il delitto è stato commesso, sia nelle prime ore del mattino seguente, momento in cui Manuela Bianchi, nuora della vittima, ha rinvenuto il corpo nel vano scale. Secondo quanto riportato da Rai News, i periti nominati dal GIP hanno identificato, dopo le urla attribuite a Pierina Paganelli, “due vocalismi maschili non strutturati“. Inoltre, la mattina del ritrovamento, quando Manuela Bianchi ha parcheggiato la sua auto nel box, è stata percepita distintamente una voce maschile.
La relazione peritale ha tuttavia evidenziato un problema critico: a causa dell’estrema bassa qualità del suono, non è stato possibile procedere al confronto delle voci registrate con quelle dei soggetti coinvolti nell’inchiesta, inclusi Louis Dassilva. La difesa di Louis Dassilva, rappresentata dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, ha espresso forti riserve sul teorema accusatorio. L’avvocato Fabbri ha sottolineato che, a loro avviso, la perizia non rafforza le dichiarazioni di Manuela Bianchi, ma le smentisce.
Di parere diametralmente opposto si sono dichiarati i legali che rappresentano i familiari della vittima, Monica Lunedei, Marco Lunedei e Andrea Scifo. Monica Lunedei ha affermato che la perizia fonica conferma integralmente la versione fornita da Manuela Bianchi. Ha specificato che è stata accertata la presenza di una voce maschile la mattina del ritrovamento, proveniente dall’area antistante il garage della Bianchi, che lei aveva attribuito a Louis Dassilva. Inoltre, è stato evidenziato che i movimenti descritti da Dassilva risultano compatibili, in termini di tempistica, con il rumore di una porta tagliafuoco che si chiude al suo passaggio, e che nessun’altra persona era presente in quell’area dei garage a quell’ora. La legale ha anche aggiunto che nel vano in cui è stata uccisa Pierina era presente un uomo che, al termine dell’azione omicidiaria, ha emesso un “verso da sforzo”, verosimilmente collegato al momento in cui ha sostenuto il corpo della donna prima di adagiarlo a terra.
In merito a ulteriori accertamenti, la richiesta avanzata dalla difesa di Dassilva sui movimenti di Loris Bianchi il pomeriggio precedente il delitto ha accertato che tutte le azioni dell’uomo coincidono esattamente con quanto da lui dichiarato, confermando la sua estraneità ai fatti già accertata dopo i primi approfondimenti investigativi. Il processo prosegue, focalizzandosi sull’interpretazione delle prove foniche e dei dettagli del caso di cronaca nera che ha scosso Rimini.












