Nella regione Marche sono 134 le proprietà confiscate alle organizzazioni criminali e ancora in attesa di essere riassegnate per scopi sociali. Il dato, aggiornato al 10 novembre scorso, emerge da un report diffuso oggi, martedì 18 novembre, dall’associazione Libera, che evidenzia come la provincia di Pesaro-Urbino detenga il primato regionale per numero di patrimoni da riconvertire.
L’analisi mostra una concentrazione significativa di beni ancora in gestione all’Agenzia nazionale nel nord della regione. La provincia di Pesaro-Urbino guida la classifica con 63 particelle catastali, quasi la metà del totale marchigiano. Seguono a distanza le province di Macerata, con 37 beni, e Ancona, con 31. La situazione appare invece molto più contenuta nel sud delle Marche, dove si registrano solo 2 beni nella provincia di Fermo e appena 1 in quella di Ascoli Piceno.
Un quadro simile emerge anche osservando i patrimoni che hanno già completato l’iter previsto dal Codice antimafia e sono stati definitivamente assegnati, che in totale sono 28. Anche in questo caso, è la provincia di Pesaro-Urbino a registrare il numero più alto, con 14 beni già destinati a un nuovo utilizzo. La seconda provincia per patrimoni già riconvertiti è quella di Ascoli Piceno, con 11, seguita da Ancona con 3.
La diffusione di questi dati rientra nella campagna di sensibilizzazione di Libera intitolata “Con solo il 2% diamo linfa al bene”. L’iniziativa è stata lanciata in occasione del trentesimo anniversario della legge 109/96, la norma che, grazie a una storica mobilitazione popolare, ha introdotto per la prima volta in Italia il principio del riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti alle mafie.












