Le recenti analisi scientifiche svolte dal Tribunale hanno confermato la presenza di DNA sotto le unghie di Chiara Poggi, compatibile con la linea maschile della famiglia di Sempio. Sebbene i risultati non identifichino un soggetto specifico, si tratta di un dato che indica una relazione paterna, alimentando nuovi elementi nel delicato processo giudiziario. La discussione sulla solidità di questi dati e le implicazioni per il procedimento penale sono al centro delle dichiarazioni degli esperti coinvolti.
Secondo le perizie, il DNA trovato non permette di identificare direttamente Sempio o altri soggetti, ma suggerisce una linea genetica condivisa con il padre di Sempio. Tuttavia, gli analisti di Sempio precisano che il dato non è ancora completamente consolidato, poiché si tratta di analisi effettuate su campioni diversi rispetto a quelli del 2014, e non ancora replicabili con certezza. La mancanza di una conferma definitiva deriva anche dal fatto che i risultati sono stati ottenuti analizzando solo una parte dei dati originari, senza poterli confrontare pienamente con altri risultati.
Gli esperti sottolineano che la presenza di DNA di questa linea paterna non implica automaticamente l’identificazione di Sempio o di altri sospetti, ma rappresenta un elemento di contesto che deve essere inserito in un quadro più ampio di indizi. La possibilità che il DNA sia stato trasferito tramite contaminazioni non può essere esclusa con certezza, poiché solo una valutazione logica e investigativa può chiarire come il materiale genetico sia finito sulle unghie di Chiara. Le indagini in corso, tra cui l’analisi delle frequentazioni di Sempio nella casa e altri accertamenti, dovranno contribuire a chiarire questa dinamica.
Per quanto riguarda l’eventualità di un rinvio a giudizio di Sempio, gli esperti preferiscono non dare risposte definitive, evidenziando che la Procura sta ancora valutando i dati raccolti. Rispetto agli indizi finora emersi, si osserva che ci sono più elementi a carico di Sempio rispetto a quelli che riguardavano Stasi, ma si attende l’esito delle indagini ufficiali prima di formulare giudizi definitivi. La relazione tra i fatti e la prova scientifica sarà fondamentale per determinare se ci siano le condizioni per un processo.
Inoltre, la discussione sul futuro giudiziario di Sempio si concentra sulla necessità di un procedimento equo e basato su prove concrete. L’avvocata Giada Bocellari ha commentato che, se le indagini non dimostreranno con certezza la responsabilità di Sempio, il suo cliente dovrebbe essere assolto. Ricorda inoltre che, secondo la legge, è preferibile che un colpevole rimanga libero piuttosto che condannare un innocente, sottolineando l’ingiustizia di una condanna senza prove certe.
Per quanto riguarda la possibilità di un processo per Sempio, l’avvocata Bocellari auspica che si svolga secondo i principi di giustizia, senza pregiudizi o presunzioni. Resta inoltre il dubbio sulla presenza di più persone sulla scena del crimine, un’ipotesi che non può essere esclusa considerando le diverse fasi dell’indagine. La priorità, conclude, è arrivare alla verità per fare giustizia a Chiara Poggi, evitando di condannare ingiustamente qualcuno senza prove sufficienti a sostenerlo.













