Un rocambolesco inseguimento per le vie della città, a bordo di uno scooter rubato, ha portato il Questore di Pesaro e Urbino a emettere un provvedimento severo: tre anni di divieto di ritorno nel comune di Pesaro per due giovani di origine maghrebina, residenti in Emilia.
La scena risale a pochi giorni fa: i due, sorpresi su un motoveicolo poi risultato rubato a Rimini, invece di fermarsi all’alt della Polizia, hanno proseguito la loro fuga a tutta velocità, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini. L’inseguimento si è concluso con la perdita di controllo del mezzo e la caduta a terra dei fuggitivi, immediatamente bloccati dagli agenti e tratti in arresto.
Secondo la Questura, la gravità della condotta ha reso inevitabile il provvedimento restrittivo: “Il divieto di ritorno per tre anni nel comune di Pesaro è stato disposto a carico dei due soggetti, altrimenti residenti in Emilia”.
Provvedimento anche a Fano dopo una brutale aggressione
Non si è trattato dell’unico intervento: a Fano, infatti, altri due ventenni di origine rumena sono stati colpiti da un analogo provvedimento di allontanamento dal territorio comunale per tre anni. I due, già recidivi per episodi violenti, si erano resi responsabili di una grave aggressione nei confronti di un giovane, che ha riportato lesioni con prognosi di diverse settimane.
Tre DACUR a Pesaro per una rissa dovuta all’alcol
Infine, la Divisione Anticrimine ha emesso tre divieti di accesso a locali pubblici (DACUR) nei confronti di altrettanti ragazzi dell’Est Europa, coinvolti lo scorso agosto in una rissa nei pressi di un locale di Pesaro. Alimentati dall’abuso di alcol, i tre avevano iniziato a disturbare la clientela, fino a provocare la colluttazione sedata soltanto dall’intervento tempestivo della Squadra Volante.
Grazie all’azione degli agenti è stato possibile non solo interrompere la lite, ma anche identificare e deferire i responsabili all’Autorità Giudiziaria.
La stretta della Questura
Con questi provvedimenti la Questura di Pesaro e Urbino conferma la linea dura nella lotta alla criminalità giovanile, colpendo non soltanto comportamenti violenti e pericolosi, ma anche il degrado causato da risse e intemperanze alcoliche nei luoghi pubblici.
Un messaggio chiaro: il territorio resta sotto stretta sorveglianza e la tolleranza verso condotte violente e antisociali è pari a zero.