Nel Pesarese è stato controllato un ingrosso di prodotti ittici dove sono state avviate allo smaltimento 150 chili di filetto di baccalà con la data del termine minimo di conservazione superata.
Nella stessa struttura sono state riscontrate criticità igienico-sanitarie: sporco diffuso nei locali e nelle celle frigorifere, mancanza di acqua calda in alcune aree dello stabilimento, presenza di ragnatele su muri e soffitti.
Il dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria territoriale (Ast) di Pesaro Urbino ha disposto la sospensione dell’attività di lavorazione fino al ripristino delle condizioni adeguate. Al titolare sono state comminate sanzioni per 3mila euro.
A Fano l’ispezione di un ristorante ha consentito di individuare un locale nel cortile retrostante abusivamente adibito a deposito alimenti, privo della prevista notifica all’autorità sanitaria. Sanzione di mille euro.
In un supermercato della vallata del Tronto, nell’Ascolano sono stati sequestrati 30 chili di prodotti ittici essiccati in contenitori anonimi, privi di etichetta e di dati utili alla rintracciabilità, e 161 confezioni di cosmetici con etichette non conformi perché prive delle indicazioni in italiano.
Nell’esercizio sono state riscontrate pessime condizioni igieniche: sporco diffuso su pavimenti e muri, muffe e ragnatele. L’Azienda sanitaria territoriale (Ast) di Ascoli Piceno ha emanato un provvedimento di sospensione dell’attività.
Sanzioni per 5.500 euro.
A Civitanova Marche (Macerata) il titolare di una pasticceria è stato sanzionato con mille euro per aver mantenuto i locali e le attrezzature in precarie condizioni: ragnatele sui muri, grasso stratificato sulle attrezzature e sulla piastra di cottura, piastrelle rotte o mancanti sul pavimento.
A Montegiorgio (Fermo) in una rosticceria è stata accertata la mancata applicazione delle procedure previste dal manuale di autocontrollo Haccp: alimenti conservati in maniera promiscua e alcuni ricongelati, assenza dell’indicazione sugli allergeni delle preparazioni gastronomiche. Sanzione di 2mila euro.
Ansa











